Riportiamo di seguito il Comunicato sindacale pubblicato oggi sui quotidiani del gruppo Finegil nel quale il coordinamento dei Comitati di redazione chiede all'azienda un confronto per esporre preoccupazioni e proposte "nel rispetto di una storia che le nostre testate si sono costruite con orgoglio e fatica, diventando un patrimonio riconosciuto e irrinunciabile"
Martedì 14 aprile la Gazzetta di Mantova non era in edicola
per uno sciopero dei giornalisti in seguito all'annuncio dato dall'azienda
dell'ulteriore riduzione di organico. Ai colleghi in sciopero il coordinamento
dei Cdr Finegil esprime totale solidarietà. Quello che sta avvenendo alla
Gazzetta di Mantova, e che è già accaduto al Tirreno, all'Agi, alla Nuova
Sardegna e al Piccolo di Trieste, continua nella logica dei tagli annunciata lo
scorso anno.
Una politica che ha come conseguenza una riduzione della qualità e dell'offerta
informativa che spesso produce un calo delle copie.
Il coordinamento dei Cdr del gruppo, riunito a Roma con i vertici della Fnsi,
chiede ancora una volta all'azienda risposte concrete e un piano di rilancio
dei giornali cartacei ma anche del web. Settore dove si continua a navigare
"a vista" con parole d'ordine generiche, sottraendo spesso energie
alla raccolta delle notizie. Nel web vogliamo struttura e progetti. Deve
restare prioritaria la notizia. La rincorsa dei social network, i clic che
diventano più importanti delle copie che restano la prima fonte di ricavi sono
il sintomo di una strategia editoriale senza fantasia. Sui siti vogliamo
contenuti, qualità e non quantità di comunicati riversati. Il tutto nel
rispetto di una storia che le nostre testate si sono costruite con orgoglio e
fatica, diventando un patrimonio riconosciuto e irrinunciabile.
Chiediamo di poterci confrontare al più presto con i vertici del gruppo per
esporre le nostre preoccupazioni e proposte e non solo per sentirci annunciare
nuovi tagli. Siamo più che mai convinti che dalla qualità dei nostri giornali
dipenda il futuro dell'azienda, del nostro lavoro e della libera informazione.
Il coordinamento dei Cdr Finegil