Lo scambio giornalistico tra Italia, Francia e le zone francofone, è stato al centro di un convegno organizzato a Lione dall'associazione giornalistica ClubMediaFrance aderente alla Federazione Nazionale della Stampa Italiana, con il sostegno del ministero degli esteri italiano, della regione francese Rhone-Alpes, della città di Lione e sotto l'egida dell'ordine nazionale dei giornalisti e della Federazione nazionale della stampa italiana.
Si tratta di un'iniziativa nuova che ha messo a confronto esperienze e i problemi legati agli scambi informativi soprattutto tra Italia e Francia, grazie anche alla testimonianza di alcuni corrispondenti da Parigi e Roma, come Massimo Nava del Corriere della Sera, Giovanni Serafini del Resto del Carino, Nazione e Giorno, Eric Jozef di Liberation e Jean Jacques Bozonnet di Le Monde. Presenti e premiati anche due altri corrispondenti: Marcelle Padovani del Nouvel Observateur e Bernardo Valli di Repubblica. Il dibattito ha visto anche la partecipazione del presidente dell'ordine nazionale dei giornalisti Lorenzo Del Boca, del presidente nazionale della stampa italiana, Franco Siddi, di Michael Peters direttore generale della televisione europea Euronews, del segretario generale aggiunto dell'UER di Ginevra, Giacomo Mazzone, e del segretario generale del CGIE Franco Narducci. L'incontro, curato dal presidente dell'associazione giornalistica italo-francese ClubMedia France, Paolo Valenti, si è articolato in due momenti: uno dedicato alla premiazione della Padovani e di Valli cui è stato assegnato il nuovo premio giornalistico Rhon Alpes-Italia da parte dell'ambasciatore d'Italia a Parigi Ludovico Ortona e del senatore e vice presidente della regione Rhone-Alpes Jean Besson; il secondo momento è stato specificamente dedicato al confronto dello scambio giornalistico tra Italia, Francia e altre zone francofone europee e alle esperienze personali dei corrispondenti, ai problemi di comprensione reciproca, alla difficile ricerca di riuscire a spiegare e far capire, alla ricerca del superamento degli stereotipi che operano molte volte come una maglia entro cui la realtà e la dinamica delle realtà rischia di essere compressa. (ANSA – Lione, 8 dicembre 2005)