No ai tagli alla promozione della nostra lingua nel mondo. Basta col cinismo che orienta la politica del Governo e che colpisce i più deboli e i più lontani dalle stanze che contano. Domani per un cambio di marcia i rappresentanti degli italiani all’estero saranno in piazza a Roma alle ore 11, assieme alle associazioni, per una manifestazione di fronte al Museo dell’Emigrazione, in piazza San Marco, e un successivo presidio di fronte a Palazzo Chigi.
E’ la prima volta che un organismo elettivo presieduto dal Ministro degli Affari Esteri scende in piazza. E lo farà con le associazioni rappresentative per un appello forte al Governo e a tutte le forze politiche a sostegno di una politica con risorse più adeguate per le collettività italiane all’estero.
Il CONSIGLIO GENERALE DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO, riunito a Roma in occasione dell’Assemblea Plenaria ha convocato una manifestazione a Piazza Venezia e di fronte alla Presidenza del Consiglio – Palazzo Chigi – per manifestare la protesta contro i tagli che la Legge Finanziaria prevede anche per il 2011, agli stanziamenti previsti per gli Italiani nel mondo.
Dal 2009 ad oggi le risorse a disposizione per l’emigrazione sono passate da 60 milioni di euro a 29 milioni. In questo modo si compromette la possibilità stessa di una politica a favore dei 4 milioni di italiani di cittadinanza e le decine di milioni di oriundi italiani. In particolare i tagli infieriscono sulle spese per la diffusione della lingua e cultura italiana e compromettono alla radice la possibilità di rafforzare i legami con i giovani italiani e di origine italiana, che vogliono rafforzare i rapporti con l’Italia e salvaguardare le loro radici e la loro identità storica e culturale.
Un altro capitolo di spesa gravemente compromesso è quello relativo alla spesa sanitaria a favore dei cittadini italiani con oltre 70 anni e che vivono all’estero in condizioni di indigenza. In tutti quei Paesi del mondo dove il Welfare State locale non garantisce il diritto all’assistenza, circa 14 mila italiani si trovano senza assistenza medica ed ospedaliera e senza medicinali, a cominciare da quelli salvavita.
Il CGIE chiede a tutti i gruppi parlamentari di intervenire per ripristinare un’adeguata dotazione finanziaria al capitolo Italiani nel mondo ed al Ministero degli Esteri di voler plasmare diversamente i tagli, salvaguardando le necessità fondamentali dei connazionali che vivono all’estero.
Il CGIE esprime anche decisa contrarietà al ridimensionamento del numero dei Consolati, decisione che non solo compromette la tutela dei cittadini italiani ma indebolisce gravemente la promozione culturale, economica e politica di tutto il sistema Italia.
Il CGIE riferisce che gli italiani nel mondo non sono animati da spirito corporativo meramente rivendicativo, sono al contrario consapevoli e preoccupati per la grave crisi che vive l’Italia e fortemente motivati a dare il contributo più grande possibile alla ripresa economica democratica del Paese.
Nel corso di questi decenni l’emigrazione italiana ha contribuito grandemente allo sviluppo dell’Italia, attraverso le rimesse, la promozione di imprese e la diffusione all’estero delle esportazioni italiane, lo sviluppo del consumo di prodotti italiani.
Nella realtà della globalizzazione l’Italia ha una grande e fondamentale risorsa per giocare un ruolo internazionale, questa realtà è rappresentata dalla diffusione nel mondo della presenza di decine e decine di milioni di italiani, di cittadinanza e di origine, che si sono fatti conoscere ed apprezzare ovunque si trovino a lavorare, diffondendo la conoscenza della realtà italiana, della sua storia e cultura.
Il CGIE continua a lottare e sviluppare la propria attività a favore degli italiani nel mondo, si rivolge oggi a tutte le forze politiche dell’associazionismo, della cultura e dell’informazione affinchè facciano sentire il loro impegno a riscoprire la realtà e le potenzialità dell’emigrazione, per rinsaldare il rapporto con la madrepatria.