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Confessioni di un settantottino - Panchinari mai

Romano Bartoloni

Le generazioni dai capelli bianchi hanno conquistato la longevità, il più ambito traguardo di tutti i tempi, ne hanno scoperto i segreti nella voglia di fare e di distinguersi, opponendo resistenza agli attacchi dei rottamatori. Rivendicano pari dignità con i giovani, rifioriscono nell’entusiasmo di esistere, si cimentano con gagliardia per restare sulla cresta dell’onda, all’occasione sanno resettarsi. Si sentono una razza a parte di longevi, e rifiutano le corrose etichette di vecchi, anziani, terziari o quaternari per ragioni di età. I “vegliardi” italiani sono fieri di essere in testa alle classifiche mondiali per longevità. Tengono duro anche se il fisiologico conflitto generazionale è diventato negli attuali tempi grami lotta di classe. Mio figlio mi incolpa per la mia parte. Nostro strenuo Paladino è Papa Francesco (sua la parabola in apertura al volume). Nel rovescio della medaglia il tu per tu con il dramma e lo scandalo dell’Alzheimer, e gli Amarcord contro la damnatio memoriae.
ROMANO BARTOLONI, giornalista professionista da oltre 50 anni; presidente del Sindacato cronisti romani.
Dopo aver lavorato per diversi lustri nelle redazioni di quotidiani e agenzie di stampa (da il ‘Giorno’ a l’ ‘Agenzia Italia’, al ‘Popolo’ dove è stato vicedirettore), oggi commenta e scrive sui fenomeni del mondo della comunicazione e sulla Roma di oggi e di ieri. Autore ed editore di diverse pubblicazioni, fra le quali ‘Guida all’universo comunicazione’, ‘Cento anni di cronaca a Roma, 60 anni di cronache di Roma’. L’autore devolve i suoi diritti all’associazione “Alzheimer anziano fragile” onlus

Pagine: 192
Anno: 2014
€ 16,50

Edizioni Memori