“L’Usigrai chiede concorsi pubblici per future assunzioni di giornalisti e autocandidature per tutti gli incarichi di rilievo. Perché? Per tenere fuori la politica dalla Rai. Ma ancora una volta il Sindacato Unico dei Giornalisti Rai fa di un principio uno strumento proprio ad alto potenziale politico-fazioso, visto che l’appello arriva a 48 ore dal voto e viene diramato in diretta a risultati ormai acquisiti”.
È quanto dichiara in una nota la componente Usigrai-L’alternativa che aggiunge: “Si tratta di proposte condivisibili, se il pulpito non fosse l'attuale dirigenza Usigrai, abituata a ricordarsi che le regole si applicano agli altri e si interpretano per gli amici degli amici”. “Peccato - continua la nota - che in questi ultimi due anni l’Usigrai abbia chiuso gli occhi sulla scarsa considerazione delle risorse interne, con assunzioni provenienti dall’esterno o su mancate assunzioni di colleghe precarie in maternità, tanto per citare due esempi solari. Per non parlare dei casi di violazione della par condicio in campagna elettorale due dei quali al tg1 nell’ultima settimana. L’autonomia e la libertà di informazione- continua Usigrai-L’alternativa - si garantiscono dando ai giornalisti quelle tutele indispensabili – a cominciare dal trattamento economico – che l’Usigrai ha smantellato con la connivenza di una parte”. “Non si “allevano” giornalisti dalla schiena dritta con i ‘contratti depotenziaiti’ e con la mortificazione costante della dignità personale e professionale. L’Usigrai spieghi invece come intenda risolvere lo scandalo di cui è la prima responsabile, vale a dire aver trasformato la Rai nella più grande fabbrica di precari, e di giornalisti-clientes per forza, in Europa”. “La politica e l'accondiscendenza a una sola parte politica, - ha concluso l’Usigrai-L’alternativa- devono innanzitutto uscire dal sindacati unico dei giornalisti italiani e dall’Usigrai. Verna e compagnia si occupino ora di convocare il congresso straordinario per approvare lo statuto come chiesto dall'ultimo congresso dell'Usigrai”.