Buenos Aires, 7 novembre - L’assemblea del personale della sede centrale dell’agenzia Ansa in America Latina ha decretato cinque giorni di sciopero, a partire delle 7 ora locale (10 GMT) di giovedi’ 8 novembre fino alle 7 locali di martedi’ 13 novembre, per protestare davanti al costante rifiuto da parte dell’impresa, nell’arco degli ultimi tre anni, di concedere aggiustamenti salariali in un paese dove gli aumenti concessi ai lavoratori da parte del settore privato, a partire da dicembre del 2001 alla data attuale, ammontano, in media, al 160 per cento.
In questo contesto l’agenzia Ansa aveva annunciato un aumento del 15 per cento come segnale di buona volonta’, previo a una negoziazione salariale piu’ seria da svolgersi a partire da dicembre. Successivamente pero’ condiziono’ l’accordo alla firma di un documento redatto a suo totale vantaggio, ragione per cui i lavoratori della sede centrale si sono rifiutati di sottoscriverlo.In conclusione, la impresa non ha concesso l’aggiustamento promesso, nonostante il direttore di questa sede, Antonio Cavallari, avesse in un primo momento garantito davanti a questa Assemblea, che l’aggiustamento sarebbe stato applicato con valore retroattivo a settembre, anche senza la necessita’ di un accordo per iscritto come successivamente, al contrario, ha imposto. Questa coercizione da parte dell’impresa non fa che aggravare lo stato d’animo dei lavoratori di questa sede, che oltretutto denunciano la discriminazione salariale di Ansa nei confronti del personale latinoamericano, dato che tutti i lavoratori hanno “gli stessi diritti e gli stessi doveri” davanti all'impresa, come ha dichiarato il direttore di Ansa Giampiero Gramaglia. Fernando LorenzoDelegato del personale