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Fnsi 19 Feb 2005

Centinaia di migliaia di persone alla manifestazione di sabato 19 indetta da "Il Manifesto". Serventi"Giuliana appartiene a tutti noi, 'basta' con le mancate dirette". Striscione Usigrai contro il silenzio. Cattaneo: "Ho sempre voluto dare spazio all

Centinaia di migliaia di persone alla manifestazione di sabato 19 indetta da "Il Manifesto". Serventi"Giuliana appartiene a tutti noi, 'basta' con le mancate dirette". Striscione Usigrai contro il silenzio. Cattaneo: "Ho sempre voluto dare spazio alla manifestazione". Giulietti: "Dg Rai autentico capocomico"

Centinaia di migliaia di persone alla manifestazione di sabato 19 indetta da "Il Manifesto". Serventi"Giuliana appartiene a tutti noi, 'basta' con le mancate dirette". Striscione Usigrai contro il silenzio. Cattaneo: "Ho sempre voluto dare spazio alla manifestazione". Giulietti: "Dg Rai autentico capocomico"

Una grande manifestazione alla quale hanno partecipato centinaia di migliaia di persone per chiedere la liberazione di Giuliana Sgrena, la giornalista del Manifesto rapita il 4 febbraio a Baghdad. Si può sintetizzare così, l'evento svoltosi questo pomeriggio nella Capitale, con un corteo che ha percorso il centro di Roma da piazza della Repubblica al Circo Massimo. Una manifestazione pacifica e accorata, il cui unico limite, probabilmente, è stato quello della mancata partecipazione delle forze politiche di centrodestra e dei movimenti che in queste forze si riconoscono. I rappresentanti politici del centrosinistra sono scesi in piazza, unendosi al variegato universo dell'associazionismo e del popolo dei no-global, mentre gli esponenti politici del centrodestra hanno sottolineato l'importanza di lavorare alla liberazione di Giuliana Sgrena senza clamori, ma fattivamente. Al di là di tutto questo, la partecipazione della gente comune è stata massiccia, un fiume di gente che ha sfilato compostamente per le vie della Capitale. Commossi, per tanta accorata partecipazione i genitori di Giuliana, che hanno sfilato in testa al corteo, non senza qualche difficoltà per la fortissima pressione dei media. «Si sono dati da fare tutti - ha detto il papà di Giuliana, Franco Sgrena - anche il governo e gli apparati di sicurezza. Ci sono stati tutti vicini, alla fine qualcosa succederà... Aspettiamo». Più 'politiche' le dichiarazioni del compagno della Sgrena, Pier Scolari. «Il governo - ha detto - inizi una fase di ripensamento politico per il ritiro delle truppe dall'Iraq». Scolari, che accompagnava i genitori di Giuliana, ha definito, tuttavia, «legittima» la decisione del centrodestra e del governo di non scendere in piazza, dal momento che una delle parole d'ordine della manifestazione è proprio il ritiro dei soldati di 'Antica Babilonia'. Scolari ha sottolineato come, nel corso di tutta la manifestazione non si sia sentito un solo slogan contro Berlusconi, contro il governo, contro Bush. "Giuliana appartiene a tutti noi. Le sue immagini dalla prigionia ci hanno fatto male". E' quanto ha detto il segretario della Federazione Nazionale della Stampa, Paolo Serventi Longhi, parlando dal palco in piazza di Porta Capena nel corso della manifestazione promossa per la liberazione della giornalista del Manifesto. Serventi Longhi ha sottolineato l'ampia partecipazione dei giornalisti, non solo italiani, alla iniziativa promossa dal Manifesto e dalla Fnsi per la liberazione della Sgrena, "rifiutiamo la logica della paura, della censura e dell'autocensura. Non accettiamo di essere arruolati negli eserciti", ha aggiunto Serventi Longhi che ha sottolineato il rischio di una restrizione degli spazi di libertà per i giornalisti. In particolare, quelli legati alla approvazione della legge sul codice militare in tempo di pace che "per fortuna" è stata bocciata. "Al servizio pubblico - ha concluso Serventi Longhi - diciamo basta con le mancate dirette". L'Usigrai è presente al corteo con uno striscione sul quale è scritto «I giornalisti Rai contro il silenzio». Dietro lo striscione, tra gli altri il segretario del sindacato dei giornalisti Rai Roberto Natale, Bianca Berlinguer, conduttrice del Tg3 e uno dei membri del CDR della testata Giuseppina Paterniti: «Siamo contro il silenzio su questa guerra che si sta combattendo in Iraq ma anche contro contro il silenzio che si voleva imporre su questa manifestazione, alla quale la Rai aveva dedicato soltanto 15 minuti che sono passati a 45 dopo il duro comunicato di protesta di ieri sera del CDR del Tg3» ha sottolineato Giuseppina Paterniti. (AGI) ''Di Bella ha chiesto due giorni fa uno spazio per seguire la manifestazione per Giuliana Sgrena e la direzione generale ha detto subito di si''. Cosi' il dg della Rai, Flavio Cattaneo, a margine della conferenza stampa per annunciare la pace fra Baudo e l'azienda pubblica, ha fatto chiarezza sulle polemiche nate intorno alla diretta di Raitre per il corteo di oggi pomeriggio per la giornalista del Manifesto prigioniera in Iraq. ''La diretta - ha sottolineato Cattaneo - c'e'. Rainews 24 fa parte della Rai e fa la diretta integrale. E' rimasto lo spazio allungato del Tg3 e viene fatta trasmissione che e' piu' di una diretta. Abbiamo fatto riunioni su riunioni ieri per togliere programmi. La nostra volonta' e' sempre stata di dare il maggior spazio possibile''. ''Non ho mai cambiato - ha proseguito Cattaneo - idea. Credo che la Rai debba dare spazio adeguato. E' un fatto nazionale, non vedo perche' avrei dovuto essere contro. Sono sempre stato a favore''. (ANSA). "Il duo Cattaneo-Gasparri ha perso l'ennesima occasione per restare in silenzio". Lo afferma il diessino Giuseppe Giulietti, capogruppo della Quercia in commissione di Vigilanza, replicando alle dichiarazioni sulla manifestazione per Giuliana Sgrena del ministro per le Comunicazioni e del direttore generale della Rai. "Il ministro delle Comunicazioni - dice Giulietti - è riuscito ad affermare che il centro-sinistra ed i suoi esponenti non hanno manifestato solidarietà né partecipato a manifestazioni in occasione di precedenti sequestri. Il ministro Gasparri anche in questo, non sa quel che dice. In occasione di precedenti sequestri e in particolare in occasione del tragico sequestro delle quattro guardie del corpo private italiane, furono organizzate manifestazioni in tutta Italia dal movimento per la pace e ci fu un lungo corteo che raggiunse piazza San Pietro al quale presero parte migliaia e migliaia di persone, molti dei quali erano esponenti delle opposizioni e del movimento per la pace. Forse Gasparri si riferiva a sé stesso e ad alcuni suoi amici quando denunciava l'assenza di solidarietà". Giulietti critica anche Flavio Cattaneo: "Il direttore generale della Rai Cattaneo ci ha comunicato che è stato proprio lui a volere più informazione in occasione della manifestazione di oggi. Abbiamo così appreso che il direttore Cattaneo avrebbe voluto la diretta mentre quei cattivoni del Tg3 non l'avrebbero voluta. Non comprendiamo allora perché il direttore Cattaneo non abbia deciso di imporre la diretta e di manifestare finalmente la sua anima di autentico liberale che, pere la verità, fino ad oggi non ci era mai capitato di scorgere neanche per un istante. Con le dichiarazioni di oggi abbiamo così definitivamente appreso che Cattaneo non è solo il capo del servizio d'ordine che attualmente governa la Rai, ma anche un autentico capo comico". (Apcom)

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