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Fnsi 07 Nov 2003

Castelli: "Dura fare il ministro tra non laureati e giornalisti". Il ministro al corrispondente dell'Unità: "Il suo giornale dice un sacco di bugie"

Castelli: "Dura fare il ministro tra non laureati e giornalisti". Il ministro al corrispondente dell'Unità: "Il suo giornale dice un sacco di bugie"

Castelli: "Dura fare il ministro tra non laureati e giornalisti". Il ministro al corrispondente dell'Unità: "Il suo giornale dice un sacco di bugie"

Fare il ministro? "Sapevo che sarebbe stata dura, anzi, durissima, ma proprio così no". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Roberto Castelli, a margine della conferenza stampa sul Consiglio Giustizia e Affari interni di Bruxelles. Se il Guardasigilli sapeva che fare il ministro non sarebbe stato facile, non poteva immaginare altre cose: "Quello che mi fa male sono gli insulti personali, mi sento una persona media, mi sono laureato, insegno al Politecnico di Milano e mi sento dare dell'ignorante e incompetente da gente che magari non è neanche riuscita a laurearsi, questo mi dà fastidio". Il ministro non ha indicato a chi si riferisse, ma poco prima di rilasciare questa dichiarazione, durante la conferenza stampa congiunta con il commissario Ue alla Giustizia Antonio Vitorino, aveva criticato i giornalisti: in generale, e in particolare quelli presenti in sala stampa. Ad una giornalista danese che chiedeva spiegazioni in merito al suo atteggiamento sul mandato d'arresto Ue, affermando di avere letto determinate dichiarazioni sulla stampa italiana, Castelli ha risposto: "Capisco perfettamente che leggendo i giornali italiani lei non capisca nulla, questo vale anche per i cittadini italiani. I giornali italiani raccontano un sacco di cose molto strane...". "Come molti colleghi sono alle prese tutti i giorni con delle notizie false o strumentali", ha poi aggiunto il ministro, sempre parlando del mandato d'arresto europeo. Castelli ha inframmezzato queste due battute con una dura risposta al corrispondente de "l'Unità" a Bruxelles: "Il suo giornale dice sempre un sacco di bugie", ha detto il Guardasigilli al cronista, che gli chiedeva spiegazioni sulle contraddizioni che avvertiva tra il comportamento del ministro e quello del premier Berlusconi sul mandato di cattura. (Apcom)

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