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Fnsi 24 Nov 2003

Caso Raiot, Cattaneo: "Mi piace la satira, non i comizi". Margherita: Sabina Guzzanti torni in onda domenica

Caso Raiot, Cattaneo: "Mi piace la satira, non i comizi". Margherita: Sabina Guzzanti torni in onda domenica

Caso Raiot, Cattaneo: "Mi piace la satira, non i comizi". Margherita: Sabina Guzzanti torni in onda domenica

Ama la satira ma non i comizi e ritiene che nella questione di 'Raiot' sia stata forse tradita la buona fede: e' il parere del direttore generale della Rai, Flavio Cattaneo, espresso in un'intervista al Foglio, che la pubblichera' domani e che l'ha anticipata. ''Io amo la satira - dice Cattaneo nell'intervista -, che e' un elemento essenziale di cultura e di liberta' in una grande democrazia moderna come la nostra''. E specifica: ''Ho detto la satira, non i comizi. Tantomeno i comizi che propalano dati sbagliati e si tirano appresso, a spese dell'azienda di cui sono responsabile, azioni legali di risarcimento che possono risultare pesanti''. Cattaneo nell'intervista al Foglio ricostruisce la vicenda e si augura che la questione si ricomponga ''secondo le indicazioni del Cda, sperando che i protagonisti di questa vicenda riconoscano, finalmente, che cos'e' l'etica di un buon lavoro, di un buon rapporto professionale con un'azienda''. Perche', secondo Cattaneo, ''la censura non c'entra, c'entrano buona educazione e buona fede''. ''I fatti - dice Cattaneo nell'intervista al Foglio con riferimento alla vicenda Raiot - sono chiari e a disposizione di tutti. Raitre ha concordato sei puntate di satira politica con la compagnia della Guzzanti. Domenica 16 novembre, per autonoma riflessione della direzione di rete, si affaccia l'ipotesi di un rinvio di cui nessuno di noi sapeva niente. Paolo Ruffini puo' commettere errori - dice il dg -, come tutti, ma e' un professionista leale verso l'azienda. Al suo dubbio, un funzionario dell'azienda risponde con un inconsueto o inaudito, scelga lei, comunicato stampa: al dubbio del direttore di rete sul prodotto si risponde subito con la denuncia di una inesistente censura preventiva''. ''Dopodiche' - continua il direttore generale - il Consiglio d'amministrazione ha preso atto del fatto che il programma Raiot era andato in onda, che aveva riscosso un medio successo d'ascolto in terza serata, ma una valanga di critiche da giornali di diverso orientamento e soprattutto giustificate obiezioni alla sua parte non satirica ma politica, anzi non politica ma comiziesca. La gaffe linguistica sulla 'razza ebraica' ha peggiorato le cose, ma nessuno vuole inchiodare un'attrice alle sue difficolta' linguistiche, e va esclusa fino a prova contraria la cattiva fede antisemita. Sta di fatto che il Cda ha deciso all'unanimita', con un comportamento molto serio e aziendalmente responsabile della presidente Lucia Annunziata, di riparare il danno con un meccanismo che certo puo' non piacere, ma che diventa necessario di fronte a comportamenti irresponsabili: vedere che cosa si manda in onda''. Censura preventiva? ''Bisogna vedere - risponde Cattaneo - ma qualcuno deve indicare, non a me personalmente ma all'unanime Cda della Rai, un altro modo per salvare la liberta' di una trasmissione e al tempo stesso la liberta' di un'azienda di fare le sue scelte editoriali, di fare fronte alle sue responsabilita' culturali, civili e anche legali. Ne' il governo del paese ne' le forze politiche ne' il governo della Rai hanno nulla a che fare con l'origine di questa vicenda - sottolinea Cattaneo - : avrebbe dovuto restare una questione interna alla rete, secondo i normalissimi canoni di conduzione editoriale di una testata televisiva, ma dopo la manifestazione di politica-spettacolo dell'Auditorium di Roma e' chiaro a tutti che c'era dell'altro, c'era l'ambizione di trasformare in un caso militante una ordinaria satira. E a me spiace che le cose si mettano cosi'. Non e' bello anteporre la faziosita' e il grido a normali rapporti contrattuali e professionali''. Alla domanda 'Come se ne esce?', Cattaneo dunque risponde: ''Noi non abbiamo complessi di sorta, perche' non abbiamo esercitato alcuna censura. Se un tizio al quale facciamo un contratto viene e si denuda o straparla o fa appello all'insurrezione si capisce che qualcosa dobbiamo fare per evitare penose conseguenze. E questa non e' censura. E' corretta conduzione di un'azienda che e' un bene comune, che e' un servizio pubblico. Cercheremo di comporre la questione, secondo le indicazioni del Cda, sperando che i protagonisti di questa vicenda riconoscano, finalmente, che cos'e' l'etica di un buon lavoro, di un buon rapporto professionale con un'azienda. La censura non c'entra - conclude - , c'entrano buona educazione e buona fede''. (ANSA). ''L'Esecutivo nazionale della Margherita chiede il ritorno in onda di RAIOT dalla prossima domenica 30 novembre e impegna il partito a mobilitarsi contro la legge Gasparri, partecipando alla manifestazione indetta per domani di fronte al Senato''. E' la richiesta dell'esecutivo dei Dl, al termine di una riunione presieduta da Francesco Rutelli. ''La minaccia di censura nei confronti del programma di Sabina Guzzanti - si legge in una nota - è grave ed inaccettabile in sé ed assume un significato ancora più allarmante nei giorni in cui si conclude l'iter di una legge che, se approvata, renderebbe tutto il sistema televisivo ancora meno libero. L'Esecutivo della Margherita invita la Commissione Parlamentare di Vigilanza sulla RAI a richiamare il vertice aziendale al rispetto delle regole sul pluralismo e al rifiuto di ogni forma di censura contro la satira''. (ANSA)

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