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Associazioni 06 Mar 2013

Caso Aldrovandi: Fnsi-Aser fuori luogo intimidire rivista online

La richiesta del Coisp (Coordinamento per l'indipendenza sindacale della polizia) al Presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti affinché sanzioni la testata online ferrarese estense.com per i servizi dedicati alle più recenti polemiche relative al caso Federico Aldrovandi, il giovane morto anni fa a seguito delle percosse subite dai componenti di una pattuglia di poliziotti, è del tutto fuori luogo e palesemente strumentale nell'ambito di una campagna di sostanziale difesa degli agenti già condannati con sentenza definitiva dalla Magistratura.

La richiesta del Coisp (Coordinamento per l'indipendenza sindacale della polizia) al Presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti affinché sanzioni la testata online ferrarese estense.com per i servizi dedicati alle più recenti polemiche relative al caso Federico Aldrovandi, il giovane morto anni fa a seguito delle percosse subite dai componenti di una pattuglia di poliziotti, è del tutto fuori luogo e palesemente strumentale nell'ambito di una campagna di sostanziale difesa degli agenti già condannati con sentenza definitiva dalla Magistratura.

Non è cercando di intimidire i giornalisti che si recupera prestigio alle Forze dell'Ordine. Una forza sindacale come il Coisp dovrebbe essere consapevole che non è in questo modo che si tutela il buon nome dei tanti lavoratori di polizia che svolgono con abnegazione ed in mezzo ad enormi difficoltà la loro funzione.
La Magistratura ha già deciso. I fatti riportati e commentati da estense.com sono noti e comprovati. Alla luce di questo fatto iniziative estemporanee come quella del Coisp si configurano come un grave e inaccettabile tentativo di intimidazione

Giovanni Rossi
Presidente Fnsi

Serena Bersani
Presidente Aser

Un 'Camper di solidarieta" in giro per Ferrara a testimoniare vicinanza ai loro colleghi. Il Coisp, il sindacato indipendente di Polizia, torna a farsi sentire sulla vicenda di Monica Segatto, Paolo Forlani, Luca Pollastri ed Enzo Pontani, i quattro Poliziotti che la Corte di Cassazione ha condannato in via definitiva per omicidio colposo in seguito alla morte del giovane Federico Aldrovandi. I primi tre agenti sono in carcere per scontare la pena residua di sei mesi (tre anni e mezzo era quella totale, ma tre anni sono stati indultati) dopo che il Tribunale di Sorveglianza ha negato loro l'accesso a pene alternative, mentre è attesa la decisione anche per Pontani. Il Coisp - si legge in una nota dello stesso sindacato - "si è schierato fin da subito in difesa dei colleghi. E adesso la nuova iniziativa porterà i membri della segreteria provinciale di Ferrara, città presso la cui casa circondariale sono ristretti Paolo Forlani e Luca Pollastri, a girare per la città e la provincia a bordo di un 'Camper di solidarieta", per testimoniare ancora, e nell'ennesimo modo, la vicinanza ai colleghi travolti da una storia che si è tramutata in uno dei simboli della 'campagna d'odio pervicacemente attuata da alcuni soprattutto nell'ultimo anno contro le Forze dell'Ordine". Nel dettaglio, il camper del Coisp girerà per il territorio di Ferrara, mattina e pomeriggio, a partire dal prossimo 2 marzo per "sensibilizzare la cittadinanza - spiega ancora la nota  della segreteria di Ferrara - verso la dir poco singolare applicazione della legge penale nei riguardi degli appartenenti alle Forze dell'Ordine". Il fatto "che le sorti di Monica, Paolo, Enzo e Luca non siano più funzionali alla produzione di titoli ad effetto perchè il caso non fa più notizia, non implica certo che sia scemata la nostra attenzione nei loro confronti - dice Franco Maccari, segretario generale del Coisp -, anzi. Abbiamo registrato già da settimane - aggiunge - che la legge non è evidentemente uguale per tutti, ma che sugli appartenenti alle Forze dell'Ordine pesa un'aggravante 'funzionalè, tant'è che ogni occasione è buona per dipingerli come torturatori senza scrupoli. Questa, almeno, è l'immagine che qualcuno mosso da ben altri obiettivi vorrebbe dare di noi, ma che - chiosa Maccari - non potrà mai attecchire davvero, anche perchè proprio noi non lo permetteremo". (6 MARZO 2013 - ANSA)

IL COMMENTO DI IACOPINO, PRESIDENTE DELL’ODG NAZIONALE

C’è sempre qualcuno che cerca di dire ai giornalisti che cosa debbano fare, che cosa debbano scrivere e, a volte, che cosa debbano pensare. La cosa strana è che tutto è sempre funzionale agli interessi dei “consigliori”. Noi abbiamo il dovere della verità. Sempre. Di raccontare ai cittadini quel che accade e di contribuire, come nella vicenda di Federico Aldrovandi, a che verità venga fatta. Non mi piace che una tragedia, come la morte violenta di un giovane, diventi terreno di scontro. Non mi piace che le sentenze della magistratura vengano rispettate solo se ci corrispondono. Non mi piace che la vita e la morte diventino terreno per tifoserie. Ma noi, anche come giornalisti e non solo come cittadini, non possiamo stare a guardare. C’è un giovane che è stato ucciso da chi doveva proteggerlo. C’è una sentenza: rispettiamola. Tutti. E rispettiamo Federico: cancelliamo quella foto dai nostri archivi. Vederla è un dolore anche per me. Immagino quel che, guardandola, provano i familiari.

@fnsisocial

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