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Il vignettista fiorentino Sergio Staino, nuovo direttore de l'Unità  (Foto: commons.wikimedia.org)
Editoria 09 Set 2016

Cambio al vertice de l'Unità : Sergio Staino nuovo direttore, Andrea Romano condirettore. Il Cdr: «Ora chiarezza»

Sarà  Sergio Staino il nuovo direttore dell'Unità . Al suo fianco, da condirettore, il deputato del Pd Andrea Romano. La decisione, anticipata ieri, 8 settembre, dal Corriere della sera, è stata approvata a Milano dal Consiglio di amministrazione della società  editrice. L'insediamento previsto per il 15 settembre. Il Cdr: «Ora si faccia chiarezza sul futuro del giornale».

Sarà Sergio Staino il nuovo direttore dell'Unità. Al suo fianco, da condirettore, il deputato del Pd Andrea Romano. La decisione, anticipata ieri, 8 settembre, dal Corriere della sera, è stata approvata a Milano dal Consiglio di amministrazione della società editrice. La nuova direzione dovrebbe insediarsi il 15 settembre.

Romano, che percepisce lo stipendio da deputato, assumerà l'incarico a titolo gratuito. L'attuale direttore Erasmo D'Angelis dovrebbe tornare a occuparsi di dissesto idrogeologico presso la presidenza del Consiglio.

Alla guida della società editrice de l'Unità resta l'amministratore delegato Guido Stefanelli. «Il mio impegno adesso, dopo averlo salvato, è quello di rilanciare e far festeggiare a questo giornale l'anniversario dei suoi 100 anni. Come già sperimentato con altre aziende portate al successo, dopo averle rilevate da procedure fallimentari, e che adesso sono tra le realtà protagoniste del Gruppo controllato dalla famiglia Pessina», scrive Stefanelli in una lettera di risposta all'articolo pubblicato dal Corriere della Sera nel quale si paventava «un importante taglio sui 35 lavoratori, tra giornalisti e poligrafici».

«Abbiamo superato dopo un anno la prova dell'edicola - prosegue la lettera - e, dopo una lunga ed estenuante vicenda giudiziaria che aveva visto l'Unità colpita da due fallimenti, finalmente oggi ci sono le condizioni per guardare avanti con un piano industriale e con lo sviluppo sul web, migliorando e rafforzando la nostra impresa».

Appena la scorsa settimana il Cdr del quotidiano fondato da Antonio Gramsci aveva diramato un comunicato stampa nel quale tornava a chiedere all'azienda un incontro urgente «che una volta per tutte sciolga i nodi irrisolti ai quali è legato il futuro stesso del giornale», e lamentando i ritardi e i silenzi della proprietà nel dare risposte ai giornalisti in merito a un piano industriale ed editoriale per il rilancio del giornale, alla gestione del sito internet unita.tv e, in ultimo, al rispetto degli accordi siglati a luglio da azienda e Cdr e che prevedevano il ritorno alla foliazione a 24 pagine.

Oggi il Comitato di redazione torna ad intervenire per ammonire azionisti e azienda editrice: «A un rilancio editoriale non servono tagli. Né di foliazione, né di distribuzione, né di firme storiche, né di organici. Nel giorno in cui ci viene annunciato l'accordo raggiunto sulla scelta della direzione, si leggono sugli organi si informazione inquietanti disegni su pesanti piani di ristrutturazione. Noi non ci stiamo».

Le richieste, da un anno a questa parte, restano le stesse: «Un piano industriale e uno editoriale – prosegue la nota – che indichi la direzione verso cui deve muoversi oggi un prodotto come il nostro. Ancora non abbiamo visto nulla. Ci aspettiamo che il nuovo direttore Sergio Staino (un vero pilastro per l'Unità) e il condirettore Andrea Romano, che dalla prossima settimana saranno alla guida del giornale, mettano fine a questa attesa al più presto. E che finalmente (dopo le reiterate richieste del Cdr) l'edizione online torni all'interno della redazione».

E restano ancora da chiarire la vicenda delle quattordicesime e degli accordi siglati in sede di trattativa per la riapertura del giornale, che prevedono, tra l'altro, l'assorbimento dei vecchi giornalisti de l'Unità in caso di allargamento della pianta organica.

«Questa – conclude il Cdr – è l'ora della chiarezza, non dei sotterfugi. È l'ora delle scelte concrete, non degli slogan sui giornali. Chiediamo il rispetto di corrette relazioni sindacali, uno dei valori fondanti del nostro giornale».

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