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Editoria 07 Lug 2015

Boldrini: “La crisi dei giornali mette a rischio la coesione sociale, credo meriti qualche riflessione in più”

Intervenendo alla presentazione della relazione annuale dell’Agcom, la presidente della Camera, Laura Boldrini, pone l’accento sulla crisi che ormai da anni sta investendo il settore dell’editoria italiana e ammonisce: “il costante declino della diffusione dei giornali merita qualche preoccupazione e qualche riflessione in più proprio dal punto di vista della coesione sociale”.

Intervenendo alla presentazione della relazione annuale dell’Agcom, la presidente della Camera, Laura Boldrini, pone l’accento sulla crisi che ormai da anni sta investendo il settore dell’editoria italiana e ammonisce: “il costante declino della diffusione dei giornali merita qualche preoccupazione e qualche riflessione in più proprio dal punto di vista della coesione sociale”.

Nel suo intervento alla presentazione della relazione annuale dell’Agcom la presidente della Camera, Laura Boldrini, è tornata a riflettere sulla crisi dei giornali degli ultimi anni, chiedendo – tra l’altro – ai presenti “se stiamo facendo tutto il possibile perché i ragazzi e le ragazze possano appassionarsi ai quotidiani”.
“I dati riguardanti il mondo dell'informazione – rileva Boldrini – parlano di una crisi pesante, che si protrae da anni, in particolare per quotidiani e periodici. Ma forse a questa crisi non diamo la necessaria rilevanza perché le notizie ci arrivano addosso da ogni dove, con i nuovi mezzi”.
La percezione di essere informati può lasciar pensare che sia possibile fare a meno dei classici mezzi di informazione e invece “a me pare – prosegue la presidente della Camera – che il costante declino della diffusione dei giornali, dove il calo delle copie cartacee non è compensato dalla crescita della versione digitale, meriti qualche preoccupazione e qualche riflessione in più, proprio dal punto di vista della coesione sociale”.
Secondo la presidente Boldrini, infatti: “I giornali non sono soltanto fornitori di notizie. Sono anche luoghi di formazione vera dell'opinione pubblica, spesso in modo più articolato di quanto non consentano i tempi e i toni del dibattito televisivo”.
Rivolgendosi poi alla platea, la presidente della Camera chiedere se si stia davvero facendo tutto il possibile “perché ai giornali di qualsiasi orientamento, intesi come strumento di crescita culturale e di vera cittadinanza, possano appassionarsi i ragazzi e le ragazze, i potenziali nuovi lettori che oggi mancano all'appello”.

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