La Consulta dei Fiduciari e Cdr della Associazione Stampa Romana esprime preoccupazione e forte contrarietà per l’atteggiamento degli editori che, di fronte a una crisi strutturale come quella in atto, hanno ormai imboccato un’unica via: i tagli all’occupazione, giornalistica o poligrafica che sia. Una tendenza che mina alla radice la possibilità di produrre un’informazione di qualità e di sperimentare nuove piattaforme e nuovi prodotti editoriali.
La Consulta si impegna a monitorare costantemente la situazione nel Lazio per impedire qualsiasi colpo di mano di questo o quell’editore, come per esempio ciò che è accaduto a Il Messaggero, dove si è provato per la prima volta a utilizzare la legge 223 (licenziamenti collettivi) e non la 416 per mettere fuori dall’azienda 33 lavoratori poligrafici. La Consulta condivide e approva l’operato del Cdr de Il Messaggero che, mettendo in campo un sacrificio economico della redazione ha salvaguardato la qualità del prodotto informativo e i posti di lavoro, costringendo per altro l’azienda a fare la propria parte sul versante degli investimenti.
La Consulta ribadisce che proprio l’occupazione di qualità, l’attenzione al prodotto e alle professionalità, devono essere i cardini del prossimo confronto per la negoziazione contrattuale, con l’obiettivo di invertire velocemente il declino del settore.
Sul versante degli stati di crisi, la Consulta riafferma la necessità di non procedere azienda per azienda, ma di convincere la Fieg, anche attraverso una mobilitazione delle redazioni, a confrontarsi sulle criticità dell’intero sistema che necessita di investimenti in infrastrutture, ricerca, nuovi prodotti e fondi per la formazione di nuove professionalità.
La Consulta ritiene che se e quando sarà formato un nuovo Governo il sindacato dei giornalisti debba porre con forza il tema della salvaguardia della libertà di informazione, attraverso una politica di riqualificazione del settore con nuove e più moderne regole a governarlo, a cominciare da una profonda riforma della legge 416.