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Componenti Fnsi 12 Set 2007

“Autonomia e Solidarietà”: necessaria mobilitazione sulla “Legge Mastella”

Tredici giornalisti del Secolo XIX e del Corriere Mercantile di Genova sono stati condannati su richiesta del Giudice per le indagini preliminari, per violazione dell'articolo 684 del codice penale, ovvero per pubblicazione di atti coperti dal segreto.

Tredici giornalisti del Secolo XIX e del Corriere Mercantile di Genova sono stati condannati su richiesta del Giudice per le indagini preliminari, per violazione dell'articolo 684 del codice penale, ovvero per pubblicazione di atti coperti dal segreto.

I due giornali si sono macchiati del gravissimo reato di aver pubblicato l'identikit di un maniaco sessuale diffuso dalla polizia nel corso di una conferenza stampa! Ai colleghi sono stati inflitti 261giorni complessivi di carcere, commutati in 9.981 euro di multa. La vicenda, in sé gravissima, che ha contorni e aspetti ancora poco chiari, ha suscitato l'immediata reazione degli organismi dei giornalisti, che hanno manifestato la solidarietà ai colleghi colpiti da un provvedimento gravemente lesivo della libertà di stampa, della professione del giornalista e dei diritti all'informazione da parte del cittadino. Ma nello stesso tempo solleva il velo su inquietanti ed allarmanti scenari. Se, infatti, i giornalisti fossero stati condannati in base alla cosiddetta "legge Mastella", così come è passata alla Camera (il 17 aprile scorso, con 447 si, 7 astenuti e nessun contrario, praticamente con l'assenso di maggioranza e opposizione) avrebbero rischiato di dover pagare fino a 100 mila euro a testa di ammenda (che al contrario della multa lascia la fedina penale sporca) per un totale di 1 milione e 300 mila euro. Per il Corriere Mercantile, che è una cooperativa che si regge sul lavoro di giornalisti e poligrafici che ne sono i soci, la "quota" sarebbe stata di 700 mila euro, ovvero circa 1 miliardo e 400 milioni delle vecchie lire. Ovvero una "stangata" che avrebbe potuto dare un brutto colpo alla stabilità finanziaria del giornale. La “legge Mastella” in questo momento è in Commissione al Senato e si appresta ad approdare in aula. È assolutamente necessario che il testo - migliorato rispetto a quello originario dopo l'audizione della Fnsi alla Commissione Giustizia, gli incontri con il relatore Casson e il Presidente della Commissione, Cesare Salvi, e la pressione esercitata con la "giornata del silenzio" dei giornalisti italiani del 30 giugno - subisca ancora notevoli variazioni di sostanza, non solo perché è fortemente punitivo verso i giornalisti che esercitano il loro diritto-dovere di cronaca, ma perché colpisce al cuore la democrazia e il diritto inviolabile dei cittadini di essere informati. Quello che è successo a Genova può succedere in ogni momento in qualunque città italiana e può colpire giornali grandi e piccoli: con una legge come la Mastella in vigore, molte testate - soprattutto le minori - diventerebbero ricattabili e rischierebbero di pagare con la chiusura la loro primaria e più elementare funzione, garantita dalla Costituzione. E i giornalisti rischierebbero di venire trasformati, in caso di condanna per aver fatto il loro dovere, in pregiudicati. “Autonomia e Solidarietà" sollecita la prosecuzione e l’intensificazione di iniziative specifiche ed unitarie di mobilitazione della Fnsi, dell'Ordine dei giornalisti e dell'Unione nazionale cronisti italiani (Unci) a sostegno di una piattaforma che preveda anche azioni di lotta a ridosso della discussione in aula della "Mastella" perché queste nuove norme vengano riformulate in senso democratico e perché la voce dei giornalisti italiani si levi unanime, sensibilizzando i cittadini e le forze politiche su un tema che finora è stato troppo ed inspiegabilmente trascurato dai media. Giovanni Rossi Coordinatore nazionale di “Autonomia e Solidarietà”

@fnsisocial