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Fnsi 17 Giu 2002

Autonomia e Solidarietà di Napoli contesta il bilancio dell’Ordine dei giornalisti della Campania

Autonomia e Solidarietà di Napoli contesta il bilancio dell’Ordine dei giornalisti della Campania

Autonomia e Solidarietà
di Napoli contesta il bilancio
dell’Ordine dei giornalisti
della Campania

La segreteria campana di Autonomia e Solidarietà – Patrizia Capua, Antonio Fiore e Vincenzo Palmesano – ha presentato un esposto alla procura della repubblica di Napoli per chiedere di fare chiarezza sui conti dell’Ordine dei giornalisti della Campania, con particolare riferimento alla situazione contributiva dell’impiegato Nino Trevisan. La decisione di assumere questa iniziativa nasce dalle relazioni ai bilanci dell’Ordine per gli anni ’99-2000 e 2000-2001, presentate dai revisori dei conti Silvio Campione e Mario Simeone. Nella relazione ’99 veniva scritto: "Dall’esame del conto finanziario tenuto ad entrate ed uscite effettive figurano, tra queste ultime, nella voce ‘spese per il personale’ oltre agli stipendi, regolarmente erogati, anche: Inps-contributi previdenziali per lire 28.314.000 milioni di lire. Su detta voce il funzionario Trevisan chiarisce che non si tratta di uscita effettiva bensì di uscita impegnata. In quanto il detto importo viene collocato tra le passività del bilancio consuntivo. A tal proposito il collegio raccomanda, comunque, di provvedere all’immediato pagamento dei detti oneri per non incorrere nell’aggravamento delle sanzioni previste per legge eliminando così tale voce dal passivo". Nella relazione 2001, Campione e Simeone scrivevano: "Non è stato possibile verificare la posizione assicurativa del ragioniere Trevisan, in quanto, allo stato, mancano i documenti individuali per il riscontro dell’accredito dei contributi rispetto a quelli versati per tutto il periodo per il quale corre l’obbligo assicurativo". Paradossalmente le relazioni dei revisori non hanno suscitato alcuna reazione all’interno del consiglio dell’Ordine, se si eccettua la decisione del gruppo di maggioranza di non ricandidare Campione e Simeone alle elezioni del maggio giugno 2001, sostituendoli con Vincenzo Di Vincenzo e Alfonso Ruffo. Del resto la scelta di una forte opacità nella gestione è stata confermata nel corso dell’assemblea del 6 aprile scorso per l’approvazione dell’ultimo bilancio. In quell’occasione sono state numerose le critiche e le richieste di chiarimenti, rimaste senza risposta. Carlo Verna, consigliere della Federazione nazionale della stampa italiana, aveva chiesto di sapere dove fossero i 238 milioni di vecchie lire "di cassa", come indicato senza alcuna altra specificazione nella parte relativa al consuntivo 2001. E ancora Marco Di Mauro, a nome del coordinamento giornalisti precari della Campania, aveva denunciato di non aver ottenuto di visionare il bilancio preventivo dell’Ordine e del conto consuntivo, come aveva richiesto il giorno prima dell’assemblea, e ciò in violazione della legge istitutiva dell’Ordine e del codice civile. L’esplicita denuncia dei revisori non poteva rimanere senza risposta dal momento che l’Ordine è un ente pubblico i cui atti sono sottoposti al controllo della procura generale della repubblica e sotto l’alta vigilanza del ministro di Giustizia e i cui bilanci sono all’attenzione della Corte dei conti. Per inciso, va ricordato che il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia invia ogni anno copia dei bilanci preventivi e consuntivi alla Corte dei conti. Per questi motivi, Autonomia e Solidarietà, componente sindacale da decenni impegnata a Napoli sul fronte della tutela dei diritti dei giornalisti, della trasparenza e della legalità, il 31 gennaio 2002 ha chiesto alla direzione provinciale dell’Inps la verifica dell’effettiva situazione contributiva del dipendente che lavora all’Ordine da oltre 20 anni. Dalla segnalazione alla direzione dell’Inps di Napoli sono trascorsi oltre quattro mesi. Su una questione di particolarissima rilevanza, è sembrato perciò opportuno alla segreteria campana di Autonomia e Solidarietà chiedere alla procura della repubblica di Napoli se i bilanci dell’Ordine presentati nei vari anni, con specifico riferimento alla posizione Trevisan, siano improntati a criteri di chiarezza e trasparenza e se nelle omissioni contributive sussistano ipotesi di reato.

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