La situazione a "l'Unità" ha raggiunto livelli alti di drammaticità. La redazione ha affidato al Comitato di redazione altri cinque giorni di sciopero che si aggiungono ai cinque già a disposizione del Cdr e confermato lo stato di agitazione. Questo dopo i due giorni di sciopero scattati il 16 settembre, subito dopo la comunicazione dell´azienda di voler chiudere le cronache locali dell'Emilia-Romagna e della Toscana il prossimo 15 ottobre.
"Autonomia e Solidarietà" esprime totale solidarietà alla redazione e chiede, prioritariamente, all'editore Renato Soru di rivedere la sua decisione.
Questo è il primo passo, indispensabile per poter aprire un tavolo di confronto a cui la società editrice si presenti con un piano che possa essere discusso senza che sulla redazione penda il ricatto della chiusura dei suoi presidi nelle aree tradizionalmente di maggiore presenza del giornale e la cassa integrazione a zero ore per gli undici colleghi che vi lavorano.
"l´Unità" è da due anni in stato di crisi. La redazione ha pagato prezzi altissimi, con tagli pesanti all´occupazione e alla buste paga: cinquanta colleghi sono usciti, 17 gli esuberi individuati, è in corso la cassa integrazione a rotazione. Il paradosso è che l´azienda, lo scorso maggio (quindi, solo pochi mesi fa), al momento della verifica sullo stato di crisi, ha formalmente comunicato alla rappresentanza sindacale la sua intenzione di puntare proprio sulle cronache di Bologna e Firenze per rilanciare il giornale rafforzando il prodotto nelle aree dove storicamente "l´Unità" è più radicata, dove vende in edicola il 40% delle copie, raccoglie il 50% degli abbonamenti ed un terzo della pubblicità.
E' indispensabile che la società editrice e l'editore Soru, dicano con chiarezza quale sia il progetto che intendono perseguire, mettendo fine a comportamenti ondivaghi e avviando, su queste basi, fuori da ogni "ricatto" occupazionale, il confronto con il Sindacato dei giornalisti.