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Componenti Fnsi 28 Gen 2010

Autonomia e Solidarietà: “La riforma dell’Ordine è essenziale per il futuro della categoria”

Pubblichiamo la dichiarazione di Maurizio Blasi, portavoce di “Autonomia e Solidarietà ”: “E’ fondamentale lavorare per una profonda riforma dell’Ordine dei giornalisti che sia incentrata sulla proposta approvata all’unanimità dal Consiglio nazionale dello stesso Ordine su sollecitazione, tra gli altri, dei colleghi che si richiamano alla nostra componente. La proposta è approdata in Parlamento ed ora è necessario che tutti lavorino perché diventi presto legge.

Pubblichiamo la dichiarazione di Maurizio Blasi, portavoce di “Autonomia e Solidarietà ”: “E’ fondamentale lavorare per una profonda riforma dell’Ordine dei giornalisti che sia incentrata sulla proposta approvata all’unanimità dal Consiglio nazionale dello stesso Ordine su sollecitazione, tra gli altri, dei colleghi che si richiamano alla nostra componente. La proposta è approdata in Parlamento ed ora è necessario che tutti lavorino perché diventi presto legge.

Occorre un canale di accesso alla professione unico e di livello universitario. Occorrono interventi regolamentari sulle modalità di funzionamento dell’Odg anche senza attendere i tempi della riforma: tra questi un controllo sempre più attento sulle Scuole riconosciute dall’Ordine e un maggior rigore nel lavoro della Commissione d’esame. Occorre rilanciare e rendere credibile la funzione deontologica. Tutti temi sui quali i colleghi di “AeS” eletti nel Consiglio nazionale dell’Ordine e negli Ordini regionali si sono sempre fortemente impegnati.

Il nostro obiettivo è una comunità di enti della categoria che agiscano in sinergia per affrontare l’emergenza sociale che investe i giornalisti, sui quali si scaricano gli effetti di una crisi che produce precariato da una parte e riduzione dei posti di lavoro dall’altro.

 “AeS” respinge l’idea di chi, nell’attuale governo dell’Ordine, pensa di utilizzare l’organismo professionale per attaccare il Sindacato in relazione alla scelte contrattuali arrivando a stravolgerle nel presentarle ai praticanti in procinto di sostenere le prove d’esame, arrivando a “criminalizzare” ogni dissenso,  contestando convegni e libere riunioni nella quali, legittimamente e democraticamente, si sono discusse le prospettive di governo e di riforma dell’Ordine.

Bisogna contrastare una politica editoriale miope che moltiplica il precariato attraverso lo scarso rispetto degli accordi contrattuali e l’uso improprio di collaboratori che poi debbono essere tutelati e riconosciuti nella loro dignità professionale anche in presenza di un mercato del lavoro asfittico o bloccato.

Tra gli editori prevale una mancanza di progettualità su come uscire dalla crisi. Formazione e accesso qualificato dovrebbero essere temi di interesse anche loro, mentre da anni constatiamo solo un silenzio che si sposa con politiche imprenditoriali che prescindono da investimenti sulla qualità.

Tutto questo non consente scappatoie, ma richiede azioni rapide e congiunte: proprio il contrario delle scelte di chi, dall’interno dell’Ordine, pensa solo ad attaccare la FNSI, forse timoroso di perdere i propri spazi. Questo è un comportamento che danneggia tutta la categoria”.

@fnsisocial