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Componenti Fnsi 25 Ott 2007

Autonomia e Solidarietà e Giornalisti Uniti: "Gli insulti e i livori di Puntoeacapo"

Pubblichiamo la replica di Autonomia e Solidarietà e Giornalisti Uniti al documento di Puntoeacapo. Non avevamo pubblicato il documento di Autonomia e Giornalisti Uniti, pervenutoci nei giorni scorsi perché Puntoeacapo non ci aveva inoltrato il suo.

Pubblichiamo la replica di Autonomia e Solidarietà e Giornalisti Uniti al documento di Puntoeacapo. Non avevamo pubblicato il documento di Autonomia e Giornalisti Uniti, pervenutoci nei giorni scorsi perché Puntoeacapo non ci aveva inoltrato il suo.

GLI INSULTI E I LIVORI DI PUNTOEACAPO "Autonomia e Solidarietà e Giornalisti Uniti" di Roma e del Lazio risponde a Puntoeacapo 1) Gli insulti e i livori di Puntoeacapo Respingiamo il livore e gli insulti che la componente di “Puntoeacapo- Insieme per il contratto”, nel suo manifesto elettorale, rovescia massicciamente sul gruppo dirigente che ha guidato la Federazione della Stampa negli ultimi anni. Mentre questa componente dedica appena una riga alle responsabilità degli editori. I falsi e le mistificazioni sul contratto non aiutano certo quel sereno dibattito, che da giorni è in corso in tutta Italia senza le asprezze “romane”, che sarebbe indispensabile per definire al prossimo congresso in Puglia una linea strategica del Sindacato che sia condivisa. Nonostante gli attacchi continueremo a ricercare un percorso unitario. Il solo che può rimuovere l’ostinazione degli editori e creare le condizioni per un accordo necessario e possibile. La Federazione della Stampa ha ricercato durante i mille giorni trascorsi dall’inizio di questa vicenda, una vera trattativa con la Fieg assumendo una posizione ferma ma allo stesso tempo disponibile ad un confronto senza pregiudiziali. 2) La Piattaforma votata dai Cdr all’Unanimità La piattaforma rivendicativa, ritenuta da tutti indispensabile per contenere il tentativo degli editori di stravolgere le norme contrattuali e per dare prospettive e futuro a migliaia di colleghe e colleghi precari, è stata approvata all’unanimità dalla conferenza nazionale dei comitati e fiduciari di redazione. Perché Puntoeacapo non contrastò la piattaforma stessa ed anzi sostenne più volte la fondatezza delle richieste? Abbiamo diffuso il documento rivendicativo a tutti i giornalisti italiani. Ne abbiamo fatto oggetto di assemblee, convegni e seminari. La Fieg ha respinto il nostro documento e ne ha presentato uno proprio, inaccettabile. Per mesi le due piattaforme si sono contrapposte nelle dichiarazioni delle parti, in assenza però di un vero confronto, respinto dagli editori. La Fieg non ha imposto a noi alcuna contropiattaforma, perché non c’è stato negoziato e quindi nessun accordo. Le assurde richieste degli editori non sono passate. Dopo due anni e mezzo abbiamo sottolineato la necessità di avere un tavolo, disponibili a discutere su tutto e cioè sia sulla nostra piattaforma sia su quella della Fieg. Abbiamo cercato quindi di trovare la strada di un negoziato e di una possibile mediazione, spesso mentre i colleghi di Puntoeacapo erano silenti. 3) I falsi sul contratto ponte e i 130 euro di aumento E’ falso che la Fieg abbia offerto 130 euro di aumento, perché una cifra non è mai stata fatta dagli editori. E’ vero, abbiamo respinto la proposta di un accordo economico ponte allorché la Fieg ha a sua volta respinto la nostra richiesta di aprire un serio confronto sulla drammatica situazione del precariato giornalistico e sull’attuazione non contrattata delle nuove flessibilità di legge. Sulla base di questa battaglia per i colleghi più deboli, è stato possibile ottenere dal Governo concreti passi in avanti sulle tutele assistenziali e previdenziali di autonomi e freelance, come ad esempio l’aumento di quasi otto volte dei contributi pensionistici all’Inpgi a carico delle aziende, misura inserita nel patto sul welfare. 4) Scioperi giusti e duri ma indispensabili L’intera categoria, con un sacrificio eccezionale, ha sostenuto con molti giorni di sciopero, ben 18, la scelta di solidarietà del sindacato. Abbiamo scioperato all’immediata vigilia delle elezioni politiche e in coincidenza con numerosi altri eventi. Abbiamo bloccato l’informazione, per la prima volta nella storia di questo Paese, per 6 giorni consecutivi a ridosso dello scorso Natale. Tutto ciò cercando di far pesare il meno possibile sui colleghi una protesta indispensabile sia nei confronti della Fieg sia per sollecitare le istituzioni ad intervenire. 5) Una solidarietà senza precedenti La crisi del giornalismo, l’assenza del contratto e gli attacchi all’autonomia della professione sono diventati, per l’azione della Fnsi, uno dei problemi più importanti del dibattito politico e sociale del nostro Paese. La solidarietà delle Istituzioni è stata espressa ripetutamente dalle più alte cariche dello Stato e il nostro contratto (cosa mai accaduta nella storia della contrattazione dei lavoratori privati in Italia) è stato oggetto di un lungo dibattito parlamentare. E’ questa l’incapacità della Fnsi di fare lobbying? Forse i colleghi di Puntoeacapo sono troppo impegnati a parlare tra loro perchè chi ha contatti con l’opinione pubblica, con la gente comune, sa bene che la vertenza dei giornalisti è stata ed è al centro dell’attenzione nazionale. Tutto ciò di fronte al totale black out sulla vertenza dei giornalisti decisa a tavolino e attuata con cura meticolosa da quasi tutti gli editori italiani, dalla stragrande maggioranza dei conduttori televisivi e radiofonici. 6) Non siamo fuggiti davanti alle difficoltà La giunta della Fnsi doveva dimettersi e fare un congresso straordinario implorando perdono agli editori e al Governo? Non saremmo stati d’accordo perchè la Fnsi avrebbe tradito il mandato della categoria lasciando i giornalisti non solo senza contratto ma senza un sindacato credibile. Non teniamo allle poltrone: i nostri massimi dirigenti della Fnsi e dell’Associazione Stampa Romana non sono ricandidati a nulla. 7) Le proposte di Puntoeacapo: demagogia e propaganda Puntoeacapo avanza una ventina di proposte, addirittura più pesanti di quelle contenute nella “orribile” piattaforma presentata e già drasticamente respinte dalla Fieg. L’unica strada per aprire davvero il contratto è quella di lanciare agli editori la sfida sui terreni dell’innovazione e del cambiamento, delle regole per tutti i giornalismi, di retribuzioni che non possono continuare a vedere ridurre il potere di acquisto dei salari. Tutto il resto è demagogia, è propaganda elettorale. 8) Assurda e meschina la personalizzazione E’ infine un errore l’assurda e meschina personalizzazione della polemica: Serventi Longhi si è sempre assunto le sue responsabilità ma ha guidato il sindacato insieme all’intero gruppo dirigente. Saranno i congressi della Fnsi e dell’Asr a scegliere i nuovi leader attraverso le regole democratiche, nella ricerca di una difficile unità messa a dura prova da posizioni come quella assunta da Puntoeacapo.

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