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Componenti Fnsi 26 Nov 2005

Autonomia e Solidarietà del Piemonte: "Rilanciamo il dialogo all'interno del sindacato contro chi pretende di risolvere le divergenze con le querele"

Negli ultimi mesi sono accaduti all’interno della nostra associazione regionale di stampa fatti di una certa gravità dei quali riteniamo opportuno discutere anche in vista del rinnovo delle cariche della Subalpina previsto all’inizio del prossimo anno.

Negli ultimi mesi sono accaduti all’interno della nostra associazione regionale di stampa fatti di una certa gravità dei quali riteniamo opportuno discutere anche in vista del rinnovo delle cariche della Subalpina previsto all’inizio del prossimo anno.

Appello di Autonomia e Solidarietà per il futuro della Subalpina Come saprete, da oltre due anni, la nostra componente ha dato vita a un sito Internet (www.autonomiasolidarieta.it) attraverso il quale informa sulla vita sindacale e cerca di far conoscere al maggior numero possibile di colleghi le proprie opinioni. Ovvio che in una organizzazione vivace come la nostra questo significhi ricorrere spesso alla polemica, anche dura, ma riteniamo che questo rientri nella normalità della dialettica sindacale. Uno di questi contrasti ci ha opposti nel corso dell’ultima campagna elettorale per il congresso nazionale della Fnsi alla componente “Giornalisti Indipendenti” capeggiata dal vice presedente dell’Ordine Ezio Ercole e dal vice segretario della Subalpina Gianni Firera. Le distanze tra le nostre opinioni e i metodi adottati da questo gruppo di colleghi sono note da tempo, tanto che abbiamo sempre rifiutato e continueremo a rifiutare qualunque tipo di confusa alleanza organica con loro, pur auspicando ampie intese nel governo del sindacato. Questo non ha però voluto dire il chiudere la porta a un dialogo civile e anche in occasione del congresso che ha portato al rinnovo dello statuto della Subalpina, abbiamo seguito la via del dialogo arrivando ad approvare la riforma con voto unanime. Consideriamo questo un successo e proprio per questa ragione riteniamo molto grave la decisione presa da un gruppo di colleghi della lista “Giornalisti Indipendenti” che, ritenendosi diffamati da un articolo pubblicato sul sito Internet della nostra componente, hanno ritenuto di proporre querela. Lo hanno fatto scavalcando gli organi di giustizia che esistono sia all’interno del sindacato che dell’Ordine, mostrando così implicita sfiducia nei confronti degli organi di autogoverno della categoria. E lo hanno fatto, particolare non trascurabile, richiamandosi direttamente alla propria componente sindacale e ai suoi dirigenti. Si tratta quindi di una scelta politica e non dell’iniziativa di singoli. Per la prima volta, insomma, una questione che attiene alla dialettica del nostro sindacato finisce di fronte a un giudice e questo nonostante il tentativo di mediazione messo in atto dal segretario della Subalpina e dai vertici nazionali del sindacato. Non temiamo il giudizio della magistratura e attendiamo con serenità il giudizio, ma crediamo che la questione assuma a questo punto un rilievo squisitamente politico. Quali spazi di confronto possono esistere con chi trasforma la contesa politica del sindacato in una questione da codice penale, scavalcando gli organismi di categoria ? Non è singolare che, proprio nel momento in cui l’intera categoria si sta battendo per una legge sulla diffamazione che garantisca ai giornalisti il diritto di critica e di cronaca, altri giornalisti si servano di un presunto un reato di diffamazione nel dibattito sindacale ? Di più, è accettabile che colleghi che hanno implicitamente sostenuto questa decisione continuino a rivestire cariche di rilievo nel sindacato e nell’ordine ? Vogliamo quindi porre con forza queste domande ai colleghi con i quali governiamo il sindacato e l’ordine, a partire dal Segretario e dal Presidente della Subalpina e dal Presidente dell’Ordine. E vorremmo che la questione fosse affrontata da tutte le persone che hanno a cuore la vita del sindacato. Le elezioni della Subalpina sono vicine e autonomia e difesa della professione, a maggior ragione in un difficile passaggio contrattuale, devono essere al centro dell’attenzione. Chi sceglie la via dei tribunali si mette da subito in fuorigioco e si sappia che non accetteremo nessun tentativo di riaprire la partita con loro. Da subito metteremo in atto e chiederemo azioni conseguenti. Torino, 23/11/2005 Approvato all’unanimità dall’assemblea di AUTONOMIA E SOLIDARIETA’ PIEMONTE

@fnsisocial