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Associazioni 22 Set 2010

Assostampa: “La Sardegna perde la redazione di E Polis. Un duro colpo al pluralismo dell’informazione” Solidarietà dall'Ordine e dal Gruppo Cronisti Sardi

Cagliari 21 settembre - Nella mattinata di oggi è stato completato lo sfratto esecutivo della redazione giornalistica del quotidiano “Il Sardegna”, del gruppo E Polis. Gli arredi (mobili, scrivanie, ecc.) sono stati pignorati e trasportati in un deposito. L’Associazione della stampa sarda ha ottenuto che i computer dei giornalisti, contenenti i dati sensibili degli archivi personali, venissero trasferiti nei locali degli uffici amministrativi, in via Caprera n.1, dove di fatto ora ha sede la società editrice.

Cagliari 21 settembre - Nella mattinata di oggi è stato completato lo sfratto esecutivo della redazione giornalistica del quotidiano “Il Sardegna”, del gruppo E Polis. Gli arredi (mobili, scrivanie, ecc.) sono stati pignorati e trasportati in un deposito. L’Associazione della stampa sarda ha ottenuto che i computer dei giornalisti, contenenti i dati sensibili degli archivi personali, venissero trasferiti nei locali degli uffici amministrativi, in via Caprera n.1, dove di fatto ora ha sede la società editrice.

I giornalisti si sono riuniti in assemblea per l’intera mattinata davanti alla sede mentre avveniva lo sgombero. Unanime la rabbia e lo sconcerto per la fine di una voce importante per la Sardegna e la paura che sia stata definitivamente scritta la parola “fine” dell’iniziativa editoriale di E Polis, con 19 testate free press diffuse in altrettante città italiane. C’è preoccupazione per la sorte dei 130 giornalisti e dei 30 poligrafici rimasti senza lavoro. Un altro duro colpo all’occupazione in Sardegna. All’assemblea davanti alla sede del giornale sono intervenuti anche politici e sindacalisti.
Tra gli altri i segretari regionali di Cgil e Cisl, Enzo Costa e Mario Medde. Tutti hanno manifestato la propria solidarietà e si sono detti pronti ad intraprendere nuove battaglie per il pluralismo.
Da parte sua l’Associazione della stampa sarda ha rinnovato l’impegno per verificare la fattibilità dei piani editoriali a suo tempo illustrati e a vigilare che non sorgano nell’Isola iniziative editoriali al di fuori delle regole destinate a concludersi con la chiusura delle testate e la disoccupazione per i giornalisti.  Cagliari, 21 settembre - Solidarietà ai giornalisti di Epolis, in lotta per difendere il proprio posto di lavoro, è stata espressa dall’Ordine dei giornalisti della Sardegna. Questa mattina una delegazione del Consiglio dell’Ordine ha partecipato all’iniziativa pubblica organizzata dall’Associazione della stampa sarda davanti alla sede cagliaritana di Epolis, in viale Trieste, in concomitanza con l’ultima fase dello sfratto esecutivo della redazione.
“Auspichiamo”, commenta il segretario dell’Odg sardo, Luigi Almiento, “che la questione che si è aperta in seguito alla mancata ripresa delle pubblicazioni dei quotidiani Epolis dopo la pausa estiva, si risolva in modo da garantire la salvaguardia dei posti di lavoro. Con l’assenza di Epolis”, aggiunge Almiento, “viene a mancare una voce importante per il pluralismo nell’informazione in Sardegna”.
L’Ordine dei giornalisti darà il proprio contributo nel sorvegliare che, qualunque sarà il futuro delle testate Epolis, d’ora in avanti sia sempre garantito il rispetto delle regole da parte di tutti gli editori. Cagliari, 21 settembre - Il Gruppo sardo dell’Unione cronisti era presente stamattina all’assemblea pubblica dei giornalisti sardi davanti alla sede del quotidiano E polis di viale Trieste a Cagliari in concomitanza con lo sfratto della redazione e il contemporaneo pignoramento dei beni mobili su iniziativa dei creditori.
Il Gruppo cronisti sardi è solidale coi giornalisti di una testata che da sei anni offre un importante contributo all’informazione sul territorio regionale e non solo.
I Cronisti sardi sono preoccupati per le sorti del giornale, dei suoi giornalisti e del personale poligrafico e auspicano che si faccia il possibile perché le pubblicazioni riprendano al più presto.
Il presidente del Gruppo cronisti sardi

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