L'Associated Press sceglie la linea dura per bloccare la pubblicazione senza permesso delle sue notizie sui siti internet e sui motori di ricerca on line. E annuncia che ogni articolo sarà presto munito di uno speciale software che notifica all'agenzia come la notizia è utilizzata, oltre a mostrare i limiti ai diritti di utilizzo.
Per il presidente e amministratore delegato dell'Ap, Tom Curley, la posizione dell'azienda è facile da spiegare e chiara: anche il minimo uso degli articoli on line richiede un accordo di distribuzione con l'agenzia. Obiettivo della stretta - aggiunge in un'intervista al New York Times - non è quello di limitare l'uso degli articoli, ma quello di farsi pagare per ogni utilizzo.
Gli aggregatori di notizie on line e i motori di ricerca respingono le critiche indirette, e spiegano che le brevi citazioni di articoli che compaiono rientrano nell'ambito del principio legale del fair use, in base al quale i lavori protetti da copyright possono essere disponibili al pubblico come materiale grezzo senza la necessità di autorizzazione, a condizione che tale libero utilizzo soddisfi le finalità della legge sul copyright, che la costituzione degli Stati Uniti d'America definisce come promozione "del progresso della scienza e delle arti utili".(ANSA).