Il re dell'Arabia Saudita Abdallah ha salvato oggi la giornalista Rozana Al Yami dalla condanna a 60 frustate, chiedendo al ministero della Giustizia di abbandonare il caso e passarlo al ministero dell'Informazione.
La donna sabato era stata condannata per aver lavorato part-time per il canale satellitare libanese Lbc, colpevole di aver mandato in onda una trasmissione nella quale un saudita si vantava della sua vita sessuale.
Il re "ha chiesto al ministero della giustizia di abbandonare (la condanna alla) flagellazione e di passare la questione al ministero dell'Informazione", ha detto un portavoce del governo, Abdel Rahmane al-Hazaa.
Anche il dossier su un'altra giornalista di Lbc è stato trasferito, su ordine del re, al ministero dell'Informazione, che dovrà decidere come e se punire le due professioniste. All'inizio di agosto le autorità saudite avevano annunciato la chiusura della sede di Jeddah della televisione libanese. Lo scorso 7 ottobre il protagonista del talk show incriminato, Mazen Abdul Jawad, era stato condannato a cinque anni di prigione e mille frustate per il suo comportamento "immorale" e contrario alla legge islamica. Tre amici dell'uomo che avevano partecipato al programma erano stati condannati a due anni di carcere e 300 frustate ciascuno.
Il caso aveva scatenato critiche contro il principe saudita Al Walid bin Talal, azionista maggioritario di Lbc e proprietario dei canali televisivi del gruppo Rotana. (ANSA-AFP)