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Ordine 02 Giu 2008

Appello di un gruppo di giornalisti "Perché invece di impedire l'ingresso agli stagisti nelle redazioni d'estate non vi battete perchè anche i praticanti delle scuole vengano retribuiti?"

Pubblichiamo l'appello che alcuni giornalisti rivolgono all'Ordine Nazionale dei Giornalisti e alla Fnsi con l'intento di affrontare il problema degli stages in redazione specialmente nei periodi estivi quando ai disoccupati e ai collaboratori dei giornali viene offerta la possibilità di effettuare periodi di lavoro a termine in sostituzione di colleghi in ferie. I primi firmatari sono giornalisti professionisti alcuni dei quali recentemnte usciti dalle scuole: L'appello sarebbe stato sottoscritto da un centinaio di colleghi.

Pubblichiamo l'appello che alcuni giornalisti rivolgono all'Ordine Nazionale dei Giornalisti e alla Fnsi con l'intento di affrontare il problema degli stages in redazione specialmente nei periodi estivi quando ai disoccupati e ai collaboratori dei giornali viene offerta la possibilità di effettuare periodi di lavoro a termine in sostituzione di colleghi in ferie. I primi firmatari sono giornalisti professionisti alcuni dei quali recentemnte usciti dalle scuole: L'appello sarebbe stato sottoscritto da un centinaio di colleghi.

All’Ordine dei Giornalisti – Sede nazionale, Roma E alla Federazione Nazionale della Stampa Italiana Ogni anno circa 600 giovani praticanti giornalisti affollano, per periodi più o meno brevi, le redazioni di giornali, radio, televisioni e siti web, inquadrati come «stagisti». Sono gli allievi delle venti scuole di giornalismo attive oggi in Italia, che durante i 18 mesi di praticantato giornalistico hanno l’obbligo di svolgere appunto due o più stage in testate giornalistiche «vere» per completare l’iter formativo. Oltre a questi, vi sono ogni anno altre centinaia di ragazzi, perlopiù provenienti dalle università, che a vario titolo svolgono stage all’interno delle redazioni. Il fatto che nella maggior parte dei casi siano bravi e già preparati alla professione giornalistica e che possano lavorare a titolo gratuito (sebbene, nel caso delle scuole, obbligatorio: infatti un allievo praticante giornalista non può rifiutarsi di fare gli stage previsti dal percorso formativo, pena l’annullamento del praticantato), è ovviamente per tutte le testate giornalistiche un vantaggio. Specialmente nel periodo estivo. Un «conflitto di interessi» che vede da una parte i praticanti allievi delle scuole e gli altri stagisti, e dall’altra i giornalisti disoccupati speranzosi di ottenere un contratto di sostituzione estiva e spesso rimpiazzati appunto dagli stagisti. Per risolverlo, l’Ordine ha recentemente pensato di vietare gli stage nelle redazioni nei mesi di luglio e agosto. Ma gli stage sono il momento più importante delle scuole di giornalismo, l’unico legame tra gli allievi e il mondo del lavoro vero: ed è proprio in estate, quando le redazioni si svuotano, che più facilmente un praticante trova una scrivania libera nella quale sistemarsi, e un po’ di spazio per dimostrare le proprie capacità. Vietare gli stage estivi ci sembra pertanto una soluzione che andrebbe completamente a scapito dei futuri giornalisti. Proponiamo invece un’altra soluzione: rendere un po’ meno conveniente, per gli editori, prendere gli stagisti a lavorare nelle redazioni. Come? Prevedendo una retribuzione minima per le persone in stage nelle redazioni. In questo modo si scoraggerebbe chi negli stagisti cerca solamente un escamotage per risparmiare, si metterebbe un po' in equilibrio la «concorrenza sleale» tra allievi delle scuole e giornalisti disoccupati, e si ripristinerebbe anche il fondamentale rapporto consequenziale tra impegno, lavoro e retribuzione, che negli stage (non solo nel mondo giornalistico) viene troppo spesso dimenticato. Chiediamo all'Ordine e alla FNSI, che hanno il compito di tutelare la professionalità e il rispetto del giornalista (sia egli assunto o collaboratore, pubblicista, praticante o professionista), di intervenire in merito imponendo che i praticanti provenienti dalle scuole ricevano una retribuzione minima non inferiore al 50% di quella che verrebbe erogata a un praticante regolarmente assunto. E che comunque tutti gli stagisti, a qualsiasi titolo, ricevano un compenso non inferiore ai 600 euro netti al mese. per aderire, scrivere una mail a: appellostagistigiornalisti@gmail.com

@fnsisocial

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