L'assemblea dei redattori dell'Ansa esprime «preoccupazione per il futuro dell'agenzia, a fronte del nuovo stato di crisi deliberato per i poligrafici che avrà evidenti ricadute sulla redazione. Una decisione che testimonia la tendenza al ridimensionamento dell'azienda, nonostante l'attesa di una chiusura del bilancio 2019 in leggero utile». È quanto si legge in una nota del Comitato di redazione dell'agenzia di stampa.
«L'andamento calante dei ricavi da ormai troppi anni, dovuto in gran parte alla situazione drammatica del settore, richiede con urgenza – incalza il Cdr – strategie di sviluppo per una realtà editoriale che, come ricordato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella recente visita per i 75 anni dell'agenzia, deve rimanere centrale nel mondo dell'informazione».
L'assemblea ritiene «indispensabile – aggiungono i giornalisti – che venga preservata la qualità del notiziario dell'Ansa, messa a dura prova dalla progressiva riduzione delle risorse necessarie a far fronte a carichi di lavoro sempre crescenti. È necessario, a tal fine, l'ingresso di forze nuove nella redazione, che, oltre a dare ulteriore linfa alla produzione, rappresenti un chiaro segnale di una politica industriale di lungo periodo. Per tale ragione l'assemblea fa proprie le rivendicazioni dei colleghi precari chiedendo lo sblocco delle assunzioni e che si eviti il ricorso a service esterni».
L'assemblea, conclude la nota, «prende atto degli investimenti sul prodotto e sulla redazione annunciati dall'amministratore delegato. Lo ritiene però solo un primo passo nella direzione di un rilancio dell'agenzia e chiede al Cdr di insistere nella sua azione con un confronto serrato con tutti gli interlocutori che traghetti l'Ansa verso un futuro di crescita. La redazione invita quindi il Cdr a convocare in tempi brevi una nuova assemblea per fare il punto sullo stato del confronto e discutere del futuro dell'agenzia con tutti gli interlocutori del settore a cominciare dalla Fnsi».