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Editoria 06 Lug 2015

Ammanco da 15 milioni alla Rcs sport spa, il gup ratifica il patteggiamento: multa da 250mila euro

Il gup di Milano Elisabetta Meyer ha ratificato il patteggiamento a 250mila euro di multa per Rcs sport spa, società partecipata al 100% di Rcs, organizzatrice di eventi come il Giro d'Italia e la Milano - Sanremo. Rcs sport era indagata per la legge 231 del 2001 sulla responsabilità delle società per reati commessi dai dipendenti nell'ambito dell'inchiesta su un ammanco da 15 milioni di euro. Le indagini erano scattate nel settembre 2013 da una denuncia presentata dalla stessa Rcs.

Il gup di Milano Elisabetta Meyer ha ratificato il patteggiamento a 250mila euro di multa per Rcs sport spa, società partecipata al 100% di Rcs, organizzatrice di eventi come il Giro d'Italia e la Milano - Sanremo. Rcs sport era indagata per la legge 231 del 2001 sulla responsabilità delle società per reati commessi dai dipendenti nell'ambito dell'inchiesta su un ammanco da 15 milioni di euro. Le indagini erano scattate nel settembre 2013 da una denuncia presentata dalla stessa Rcs.

Secondo l'accusa, gli indagati, nei confronti dei quali a febbraio era stata chiusa l'inchiesta dal pm Adriano Scudieri, si sarebbero appropriati di circa 449mila euro di contributi pubblici per organizzare eventi senza averne i titoli “fornendo false informazioni in ordine alle reali posizioni finanziarie connesse alle singole manifestazioni”. Il denaro, versato da Rcs sport a una decina di associazioni e comitati legati alla società per sponsorizzare eventi sportivi, sarebbe quindi sparito dalle casse.
Gli indagati sono accusati a vario titolo di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falso in scrittura privata, peculato, ricettazione e reati fiscali.
Quella che si è conclusa oggi col patteggiamento di Rcs sport è un 'rivolo' dell'inchiesta principale chiusa a febbraio a carico di una decina di persone e che vede Rcs sport invece parte lesa.
Nel 2013 la società ha denunciato una funzionaria della gestione contabilità in quanto, stando alla ricostruzione degli inquirenti, la donna avrebbe speso soldi dell'azienda per finalità personali. Indagando sui conti della società, la Guardia di Finanza e la Procura di Milano si sono rese conto dei contributi pubblici ottenuti senza avere i requisiti e così è nata la contestazione di truffa a carico di Rcs Sport. Con il patteggiamento di questa mattina questo filone di indagine però si è chiuso. (Agi - Milano, 6 luglio 2015)

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