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Appuntamenti 26 Nov 2009

Aids: assegnati i premi Tomassetti per la divulgazione scientifica

Oltre il 60%dei casi di Aids diagnosticati nel 2008 ha riguardato persone che hanno scoperto la loro sieropositività solo al momento della diagnosi. A oltre 25 anni dall'inizio dell'epidemia, la maggioranza delle persone sieropositive ignora di esserlo, perdendo tempo prezioso per entrare in trattamento e per adottare quelle precauzioni che potrebbero diminuire il rischio di diffusione dell'infezione.

Oltre il 60%dei casi di Aids diagnosticati nel 2008 ha riguardato persone che hanno scoperto la loro sieropositività solo al momento della diagnosi. A oltre 25 anni dall'inizio dell'epidemia, la maggioranza delle persone sieropositive ignora di esserlo, perdendo tempo prezioso per entrare in trattamento e per adottare quelle precauzioni che potrebbero diminuire il rischio di diffusione dell'infezione.

Abbattere il muro di silenzio intorno alla malattia, che mette a rischio soprattutto i giovani, è l'obiettivo del Premio Giornalistico Riccardo Tomassetti, dedicato alla divulgazione scientifica e sociale sul tema dell'HIV/ Aids e intitolato alla memoria del giornalista scientifico, scomparso nel 2007 all'età di 39 anni. Per sottolineare l'importanza della consapevolezza dei giovani nella lotta all' Aids, la seconda edizione del Premio si è conclusa con un incontro ospitato presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione della Sapienza Università di Roma, davanti ad una platea di studenti, futuri professionisti dell'informazione. La diffusione dell'Aids, seppur rallentata, non si ferma: in Italia nel 2007 sono state segnalate 1.679 nuove diagnosi di infezione, pari ad un'incidenza di 6 nuovi casi per 100.000 residenti. Si osserva un aumento dell'età mediana al momento della diagnosi di infezione, nonché un cambiamento nelle modalità di trasmissione più frequenti: diminuiscono i fruitori di droghe iniettive (dal 69% nel 1985 al 8,6% nel 2007), mentre sono aumentati dal 13,3% al 73,7% i casi attribuibili a trasmissione sessuale (eterosessuale e omo/bisessuale). In circa il 17% delle nuove diagnosi non si riesce nemmeno a stabilire la modalità di trasmissione del virus. L'opacità sociale della malattia favorisce quindi l'aumento della diffusione e le diagnosi tardive. Da qui il ruolo strategico della comunicazione. Nella cerimonia di chiusura della II edizione, la proclamazione e la consegna dei Premi è stata preceduta da una vera e propria "lezione di comunicazione": dopo una Lettura magistrale tenuta dal professor Mario Morcellini, preside della Facoltà, i componenti della giuria hanno descritto i diversi approcci giornalistici in relazione ai differenti media. Questi i vincitori: Categoria agenzie e quotidiani Federico D’Ascoli ‘Torna l’incubo Aids. Discriminato sul posto di lavoro’, La Nazione; Categoria periodici ex aequo Laura Avalle ‘Aids: Un nemico non ancora sconfitto’, Vero Salute e Giulia Delle piane ‘Il Test che salva vite umane’, Futura; Categoria web Paola Zanca ‘Aids, parapiglia al minister guai a chi parla di preservativo’, L’Unità.it; Categoria radio Simone Lucani ‘Lotta all’ Aids’, Radio Circuito Econews. (AGI)

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