L'Assemblea dei redattori dell'Agi «torna ad esprimere forte preoccupazione per le nuove indiscrezioni sulla vendita dell'Agenzia, mai ufficialmente smentite. Indiscrezioni – si legge in una del Cdr datata lunedì 18 marzo 2024 – che arrivano mentre resta ancora senza risposta in Parlamento un'interrogazione al governo a poche settimane dopo la firma dell'accordo tra Cdr e Azienda sulla procedura di isopensione, destinata a determinare entro l'anno una sensibile riduzione dell’organico».
L'Agi è «da oltre 70 anni un punto di riferimento dell'informazione italiana e ha sempre assicurato un notiziario di qualità e pluralista. L'Eni negli anni si è dimostrato editore capace di salvaguardare i livelli occupazionali e di garantire sempre l'indipendenza e l'autonomia dei giornalisti, tutti elementi che sarebbero fortemente a rischio nello scenario prospettato», incalzano i giornalisti.
L'Assemblea all'unanimità incarica il Cdr di «chiedere all'Azienda di fare definitivamente chiarezza sul futuro dell'Agenzia: in mancanza di una tempestiva risposta ufficiale, l'Assemblea affida al Cdr un pacchetto di cinque giorni di sciopero da convocare nei tempi e nelle modalità che riterrà più opportuni. L'Assemblea dei redattori dell'Agi – conclude la nota – resta formalmente aperta e sarà nuovamente convocata per affrontare gli altri punti all'ordine del giorno».