Il Cdr dell'Agi, Fnsi e Stampa Romana tornano a chiedere «con forza ai vertici aziendali e all'editore Eni di fare chiarezza sui contenuti del possibile accordo di compravendita dell'agenzia che, stando a notizie di stampa non smentite, si configurerebbe come un passaggio non trasparente, con termini che nulla hanno a che vedere con le logiche di mercato, la valorizzazione dell'azienda e l'utilizzo di risorse pubbliche».
«L'Agi e il suo patrimonio di credibilità, costruito in 70 anni di indipendenza, sarebbero dunque oggetto di una svendita a un parlamentare. Su questa è necessario che si ponga l'attenzione di tutte le massime Autorità e Istituzioni dell'Italia e della Ue», incalzano i rappresentanti sindacali.
«La redazione dell'Agi, che già ha fatto cinque giorni di sciopero – concludono Cdr, Fnsi e Stampa Romana – è più che mai pronta a utilizzarne altri del pacchetto deciso dall'Assemblea e a mettere in campo nuove iniziative di protesta, chiamando a raccolta le redazioni delle altre testate in una battaglia cruciale per il pluralismo dell'informazione».