''E' il racconto di una pagina oscura della storia di un Paese che ripercorre le tappe di una emergenza democratica che in Sicilia ha conosciuto la fase più acuta e più drammatica''.
Così il presidente dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia, Franco Nicastro, definisce la mostra ''Il giornalismo che non muore, viaggio nel giornalismo di inchiesta attraverso le storie dei cronisti uccisi'' inaugurata nell'archivio di Stato di Ragusa nell'ambito del premio dedicato alla memoria di Mario Francese, che quest'anno si svolge nel capoluogo ibleo, per ricordare i 35 anni dalla morte del giornalista Giovanni Spampinato, corrispondente del quotidiano 'L'ora'.
''Non a caso - ha ricordato Nicastro - otto dei 18 giornalisti dei quali è stato ricostruito l'itinerario umano e professionale sono siciliani. I nomi sono più o meno noti. Dico più o meno perché di qualcuno non si è saputa conservare la memoria, come sarebbe stato giusto e necessario''.
''È il caso del più giovane cronista, assieme a Piero Gobetti - ha detto Nicastro - cronista che proprio qui a Ragusa è stato ucciso perché, come titolo' il suo giornale, cercava la verità. Questo giovane che nel 1972 aveva 25 anni era Giovanni Spampinato. In questi 35 anni il suo nome è affiorato qui e là nella memoria labile dei giornali e dei giornalisti.
Lo hanno ricordato i suoi amici ma non tutti i suoi colleghi.
Eppure la sua figura assume, in questa carrellata di storie e di volti che la mostra propone, una valenza e una carica simboliche''.
Il presidente dell'ordine dei giornalisti di Sicilia ha spiegato che nel ricordare Giovanni Spampinato ''si è voluto rimediare ad un oblio prolungato organizzando qui, a Ragusa, nella sua città, che forse non fu capace di amarlo e di apprezzarne il suo valore, questa edizione del premio intestato a Mario Francese''. ''Spampinato - ha osservato Nicastro - fu un giornalista come Mario Francese impegnato nella ricerca seria e tenace della verità. Di una verità che allora come oggi è scomoda perché accende riflettori negli angoli buio in cui si compongono interessi, scambi, collusioni, coperture, comunque rapporti obliqui tra la criminalità, gli affari e il potere''. (ANSA)
''Desidero rivolgere un saluto partecipe a tutti i presenti alle iniziative legate al premio dedicato a Mario Francese, coraggioso cronista siciliano ucciso dalla mafia, che quest'anno si svolgono a Ragusa in omaggio a Giovanni Spampinato, che in questa città ha onorato la professione giornalistica e i valori di verità, legalità e giustizia''.
Lo scrive il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un messaggio inviato al presidente dell'ordine dei giornalisti di Sicilia, Franco Nicastro, in occasione dell'inaugurazione, questo pomeriggio nella sede dell'Archivio di Stato a Ragusa, della mostra su ''Il giornalismo che non muore, viaggio nel giornalismo d'inchiesta attraverso le storie dei cronisti uccisi''.
La mostra è inserita nell'ambito del premio ''Mario Francese'' che quest'anno si svolge a Ragusa in memoria di Giovanni Spampinato, corrispondente del quotidiano L'Ora di Palermo, ucciso a venticinque anni, il 27 ottobre 1972, nella sua città.
''È importante - prosegue il capo dello Stato - che in questa occasione si rifletta sul giornalismo di inchiesta attraverso le storie di diciassette cronisti, di ogni parte del paese che, lungo 50 anni, hanno offerto significative testimonianze di coraggio professionale, di impegno civile e di dedizione ai principi costituzionali di democrazia e libertà''.
''Queste storie - conclude Napolitano - drammatiche ma esemplari, costituiscono parte essenziale di una memoria condivisa da trasmettere alle nuove leve del giornalismo e alle giovani generazioni''. (ANSA)
Una proposta di legge per istituire una giornata nazionale dedicata alla memoria dei giornalisti che hanno perso la vita per perseguire il proprio dovere il 3 maggio di ogni anno, giornata che, in tutto il mondo, è dedicata ai professionisti della stampa e della tv che hanno dedicato la propria vita alloro mestiere. Lo ha annunciato Francesco Forgione, presidente della Commissione parlamentare Antimafia, intervenuto oggi a Ragusa all'inaugurazione della mostra "Il giornalismo che non muore, viaggio nel giornalismo d'inchiesta attraverso le storie deicronisti uccisi", dedicata alle vite e al lavoro di diciotto protagonisti della storia degli ultimi cinquant'anni del giornalismo italiano, da Giovanni Amendola a Maria Grazia Cutuli. La mostra ha aperto la due giorni di eventi e dibattiti organizzati nell'ambito del premio Mario Francese che "raccontauna pagina oscura della storia di un Paese e ripercorre le tappe di un'emergenza democratica che qui in Sicilia ha conosciuto la fase più acuta e drammatica.
Non a caso otto dei 18 giornalisti ricordati sono siciliani", ha detto Franco Nicastro, presidente regionale dell'Ordine dei giornalisti, che ha sottolineato che "proprio Ragusa è stata scelta quest'anno perché è la città nella quale 35 anni fa veniva ucciso il giovanissimo collega Giovanni Spampinato le cui inchieste assumono, inquesta carrellata, una valenza ed una carica simbolica".
Anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio ha reso omaggio a "Mario Francese, coraggioso cronista siciliano" e a Giovanni Spampinato che "ha onorato la professione giornalistica e i valori di verità, legalità e giustizia". Il capo dello Stato ha sottolineato l'importanza di riflettere sul giornalismo d'inchiesta e sulle storie di coloro che lo hanno praticato anche al costo della vita. Le loro storie - ha concluso - costituiscono parte essenziale di una memoria condivisa da trasmettere alle nuove leve del giornalismo ed alle nuove generazioni". Altre testimonianze sono giunte dal sindaco di Ragusa, Nello Di Pasquale, dal segretario provinciale dell'Associazione della Stampa, Gianni Molè. La mostra resterà aperta fino al giorno 8 maggio. Ha chiuso la prima giornata il recital "Uomini del Colorado", pensieri e parole per Mario Francese, scritto dalla nipote del giornalista,
Silvia Francese in scena con Federico Tolardo. Domani saranno presentati i risultati della ricerca coordinata da Pietro Vento, per l'Istituto Demopolis, e commissionata dall'Ordine dei giornalisti di Sicilia dal titolo "Come si informano i siciliani: osservatorio sui media dell'isola". Interverranno Franco Nicastro e Vittorio Roidi, segretario dell'Ordine nazionale dei giornalisti. (AGI)
L'associazione Articolo 21 aderisce "con convinzione" all'idea lanciata oggi da Francesco Forgione, presidente della Commissione parlamentare Antimafia, di una proposta di legge affinchè il 3 maggio di ogni anno si istituisca una giornata nazionale dedicata alla memoria dei giornalisti che hanno perso la vita per perseguire il proprio dovere.
"Non può e non deve essere cancellata – afferma l'associazione presieduta da Federico Orlando e Giuseppe Giulietti - la memoria di quei giornalisti, cronisti, operatori dell'informazione che hanno perso la vita per la ricerca delle verità. Per questa ragione Articolo 21 - prosegue la nota - si impegnerà in tutte le sedi opportune, istituzionali e civili per far sì che questa giornata della memoria sia istituita, e che possa diventare un momento alto di riflessione sul difficile ruolo dei giornalisti che, a cominciare da quelli che si sono dedicati alla lotta alla mafia e alla criminalità, hanno scritto pagine importanti pagando con la vita il prezzo del coraggio, della libertà e dell'autonomia di pensiero". (AGI)