La firma del contratto nazionale di lavoro giornalistico e' importante anche per le altre categorie di lavoratori. C'e' stato accordo, su questo, tra la Fnsi, che lo ha sottoscritto con gli editori, e i confederali di Cgil, Cisl e Uil, la Ugl, il sen. Tiziano Treu e l'on.Giuliano Cazzola, relatori al convegno 'Un secolo di contrattazione collettiva, verso una nuova contrattazione sindacale?', che ha chiuso nella sala dello stabat Mater all'Archiginnasio le celebrazioni per i 100 anni del sindacato dei giornalisti che si costitui' il 18 aprile 1909 nello stesso luogo
Il segretario della Fnsi Franco Siddi e il presidente Roberto Natale hanno interloquito con Tullia Bevilacqua, segretaria regionale dell'Ugl che ha sostituito sul palco Renata Polverini, che ha dovuto lasciare il convegno per un lieve malore, Fulvio Fammoni della Cgil, Alessandero Alberani della Cisl, Paolo Pirani della Uil e i due parlamentari. Prima c'e' stato il saluto del Comune di Bologna, portato dall'assessore alla cultura Angelo Guglielmi, che ha provocato una reazione del segretario dell'ordine nazionale dei gionalisti, Enzo Iacopino. Motivo della polemica, le lacrime 'mediatiche' di Silvio Belusconi il 10 aprile al funerale solenne a L'Aquila delle vittime del terremoto. Secondo l'ex direttore di Raitre, il cui nome per la Presidenza Rai fu bloccato qualche settimana fa proprio da Berlusconi, l'informazione televisiva non aveva fatto del tutto il proprio dovere indugiando sul pianto del Presidente del Consiglio piuttosto che su altri dolori. ''Non so - ha detto Iacopino dal palco - se le lacrime di Berlusconi fossero 'mediatiche'. So che io ero la', e sono uno che ha partecipato ai soccorsi di un aereo precipitato. Eppure davanti a una bara bianca appoggiata sulla bara di una madre le mie lacrime sono state incontenibili. E mia moglie si e' sentita male. Almeno in certi casi non si dovrebbe vedere il torbido negli altri''. Il tema del ruolo dell'informazione pubblica e' stato cruciale durante il convegno cui ha portato il saluto anche il vescovo ausiliare di Bologna, Ernesto Vecchi. In primo luogo per le nomine Rai decise in una riunione a Palazzo Grazioli: ''Non e' normale che le nomine vengano decise a casa del presidente del Consiglio - ha sostenuto Siddi - Lo abbiamo detto ieri, ai tempi di D'Alema e di Prodi, lo diciamo oggi con Berlusconi. Col quale poi il problema aumenta, visto il suo ruolo nel mondo televisivo. E proprio poco dopo le nomine di presidente e direttore generale Rai, che sono quelli che dovrebbero decidere''. ''Tutto cio' chiama in causa la credibilita' di presidente e direttore generale Rai. Se non discutono queste scelte vuol dire che ci sono due stipendi di troppo a viale Mazzini'', ha aggiunto Natale. Esiste una funzione pubblica, pero', che non e' solo della Rai, ma di tutti i giornalisti. Anche su questo c'e' stato l'accordo di tutti: il contratto di lavoro giornalistico, il primo 'nazionale' della storia di Italia, serve proprio a garantire che lavoratori particolari come i cronisti abbiano la liberta' di scrivere ''senza condizionamenti''. ''Senza contratto - ha concluso Siddi - il sindacato si ridurrebbe a un club, a un'associazione culturale, non piu' in grado di tutelare la dignita' del lavoro e con esso l'opinione pubblica''. (ANSA)