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Editoria 18 Feb 2010

345 deputati firmano in maniera bipartisan un appello per il reintegro dei fondi per i giornali di partito, cooperativi, di minoranze linguistiche, no profit e di idee Commissione Cultura all’unanimità proroga il diritto soggettivo

Iniziativa bipartisan per evitare lo stop al finanziamento dei quotidiani di partito. Maggioranza e opposizione hanno presentato alcuni emendamenti al decreto milleproroghe per consentire alle testate giornalistiche, alle cooperative non profit e a quelle di partito di continuare a percepire i contributi statali. Tutti chiedono di sospendere per uno o due anni il blocco dei finanziamenti, che deriva dalla cancellazione nella finanziaria del diritto soggettivo delle testate cooperative e di partitoa percepire i fondi pubblici.

Iniziativa bipartisan per evitare lo stop al finanziamento dei quotidiani di partito. Maggioranza e opposizione hanno presentato alcuni emendamenti al decreto milleproroghe per consentire alle testate giornalistiche, alle cooperative non profit e a quelle di partito di continuare a percepire i contributi statali. Tutti chiedono di sospendere per uno o due anni il blocco dei finanziamenti, che deriva dalla cancellazione nella finanziaria del diritto soggettivo delle testate cooperative e di partitoa percepire i fondi pubblici.

Gli emendamenti in  questione, sostanzialmente identici, sono stati presentati dal centrodestra, (prima firma della leghista (Silvana Comaroli) e uno dal Pd (primo firmatario Paolo Baretta).

L'iniziativa fa seguito a un appello bipartisan in favore dell'editoria di partito. Le firme raccolte hanno ampiamente superato quota 300. Ad oggi ad aver firmato l'appello sono stati 345 deputati di tutti i  gruppi, compresi l'Idv e l'Api, che fino a ieri non avevano ancora aderito. (ANSA)

GIULIETTI-PD,OK COMMISSIONE CAMERA A PROROGA NORME PROPOSTA VOTATA ALL'UNANIMITÀ, GOVERNO LA RECEPISCA

Roma, 18 febbraio - ''Questa mattina nella sede della commissione Cultura della Camera è stata votata all'unanimità la proposta lanciata dalla relatrice Frassinetti sul decreto milleproroghe di prorogare di almeno un anno le attuali normative sull'editoria a partire dal diritto soggettivo, in modo tale da poter affrontare in ben altre condizioni l'indispensabile riforma dell'editoria, così da dare certezza alle aziende e allo scopo di affrontare la questione in condizioni di serenità''. Lo annunciano i deputati Giuseppe

Giulietti (Gruppo Misto), Emilia De Biasi e Ricardo Franco Levi Levi (Pd) in una nota diffusa da Articolo 21.

   ''Non abbiamo voluto far mancare il nostro voto - affermano i parlamentari - anche per non dare al governo alibi di alcuna natura. Su questa materia si è registrata un'ampia e positiva convergenza. Adesso, tuttavia, è indispensabile passare dalle solidarietà all'approvazione delle norme''.

   ''Per questa ragione - concludono i tre deputati – abbiamo chiesto al presidente della commissione Cultura Valentina Aprea di intervenire personalmente sul governo affinché sia garantita l'immediata approvazione di questa norma già in occasione del decreto milleproroghe, altrimenti sarà indispensabile l'immediata definizione di una norma di un solo articolo che recepisca il testo votato questa mattina e che è anche alla

base di un appello già sottoscritto da decine di parlamentari di ogni schieramento''. (ANSA).

EDITORIA: FAMMONI, PROROGA DIRITTO SOGGETTIVO FRUTTO MOBILITAZIONE

Roma, 18 febbraio - ''È il risultato di una tenace e costante mobilitazione''. Così Fulvio Fammoni, segretario confederale Cgil, commenta il voto della commissione Cultura della Camera che proroga di un anno le norme che contengono il diritto soggettivo per i finanziamenti pubblici all'editoria.

''Il voto unanime in Commissione - aggiunge il dirigente sindacale - conferma che in Parlamento esisteva una generale volontà di risolvere il problema, fino ad ora preclusa dai voti di fiducia.

Ora questa volontà deve divenire norma certa ed esigibile senza più alcun cambiamento. Ulteriori problemi farebbero risultare lampante la responsabilità politica del Governo''.

Secondo il segretario della Cgil, la proroga è anche ''il risultato di una tenace e costante mobilitazione. Per questo l'iniziativa di pressione deve proseguire fino alla certezza della norma. Poi - aggiunge - subito dopo si deve aprire la fase della proposta per la riforma dell'editoria''. (ADNKRONOS)

MILLEPROROGHE: MAGGIORANZA-GOVERNO A LAVORO SU EDITORIA

OK COMMISSIONI A DL; RAISI, SENZA SOLUZIONE ANDIAMO ALLA CONTA

Roma, 18 febbraio - Governo e maggioranza sarebbero al lavoro per risolvere il nodo dei tagli all'editoria forse già nel decreto milleproroghe. Dopo lo stop al principio del diritto soggettivo arrivato con la Finanziaria, infatti, un buon numero di deputati di Pdl e Lega chiede che la norma venga sospesa,

almeno per un anno, per consentire la chiusura dei bilanci di diverse testate. Una richiesta che sta a cuore anche al presidente della Camera Gianfranco Fini e che si è concretizzata in un pacchetto di emendamenti bipartisan e al dl milleproroghe che questa sera ha avuto l'ok delle commissioni Bilancio e Affari Costituzionali della Camera con il no delle opposizioni. E al momento senza modifiche sul fronte dei

giornali. Tanto che l'opposizione attacca. ''Il governo – dice Pierpaolo Baretta, capogruppo Pd in commissione Bilancio - lascia a piedi i giornali e non risponde agli impegni presi sull'editoria''. Le opposizioni annunciano dunque battaglia in Aula. Non solo loro, però: è bipartisan la richiesta di una norma per salvare tante testate di tutti i colori politici, da 'Europa' alla 'Padania', dal 'Manifesto' al 'Secolo d'Italia'. 

''Va trovata una soluzione, Tremonti deve trovarla – dice l'amministratore del 'Secolo' e deputato finiano Enzo Raisi firmatario di uno di questi emendamenti - sennò andremo avanti, vorrà dire che ci conteremo. C'è un appello firmato da metà Parlamento''. Quasi trecentocinquanta parlamentari, infatti, hanno sottoscritto un appello bipartisan per il ripristino dei contributi che è stato trasmesso ieri dal presidente Fini alle commissioni nelle quali è stato il milleproroghe. Anche a fronte di questo pressing la maggioranza e il governo si sarebbero messi in moto.

Stasera nel primo round le commissioni, tra le proteste di Pd, Idv e Udc, hanno bocciato tutte le proposte di modifica in materia ma i ben informati sottolineano che qualche spiraglio si potrebbe aprire in Aula. Restano le questioni di calendario, visto che il dl scade il 28 febbraio e un'ulteriore passaggio al Senato potrebbe metterne a rischio l'approvazione (e il provvedimento che contiene, tra l'altro, la riapertura dei termini per il rimpatrio di attività finanziarie e patrimoniali attraverso lo scudo fiscale).

Domani intanto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti incontrerà la Fnsi. (ANSA)

RILEVANTE APPELLO DI OLTRE 300 DEPUTATI. IL GOVERNO ASCOLTI LA VOCE DEL PARLAMENTO

Roma, 17 febbraio - La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica:

“L’appello al Governo di oltre trecento deputati di tutte le aree politiche, perché siano prorogati fino al 2011 i contributi all’editoria no profit, di partito, di giornali gestiti da cooperative, di idee e di espressione di minoranze linguistiche,  è rilevante  perché coerente con gli indirizzi di una riforma organica condivisa, da far partire dopo una idonea fase di transizione.

L’appello non può essere lasciato senza risposta dal Governo. Sono in gioco il pluralismo delle voci, un bene che lo Stato deve preservare e proteggere,  e migliaia di posti di lavoro.

E’ opportuno che sia fatto ogni sforzo per recuperare i fondi già nel passaggio del decreto “Milleproroghe” alla Camera dopo essere stato approvato dal Senato. E’ altresì indispensabile stringere i tempi per una riforma del sistema delle provvidenze, al fine di sostenere con rigore le voci del pluralismo, facendo chiarezza sui requisiti e prestando attenzione alla reale organizzazione editoriale e alla consistenza dell’ occupazione qualificata e certificata.

La Fnsi resta impegnata con i  comitati di redazione e le organizzazioni di settore a compiere ogni sforzo perché questi temi siano recuperati coerentemente dal Governo e dal legislatore.

Il Sindacato dei giornalisti illustrerà le preoccupazione della categoria al Sottosegretario Paolo Bonaiuti, che ha comunicato di aver messo in agenda questo appuntamento a brevissima scadenza”.

Roma, 15 febbraio -- La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica:
“Non sarà lasciato nulla di intentato per impedire la chiusura delle testate dei giornali di idee, delle minoranze linguistiche e delle testate gestite da cooperative. La cancellazione dei diritti soggettivi al contributo decisa in finanziaria, nonostante gli impegni di legge che ne assicuravano la prosecuzione per due anni (in attesa del passaggio ad un nuovo regime), può essere un colpo mortale per quasi 100 testate, circa 4mila lavoratori e per il pluralismo.
Il rigetto in Senato dell’emendamento al “mille proroghe” che, con proposta bipartisan doveva ripristinare i fondi, necessita di un ripensamento immediato alla Camera. La Fnsi, i Comitati di Redazione delle testate di partito, cooperative, delle minoranze linguistiche, no profit e di idee, questa mattina si sono ritrovati nella sede della Fnsi insieme ad esponenti di Mediacoop, della Slc-Cgil, del Sinagi e di Articolo 21 e hanno deciso di aprire una grande vertenza nazionale. Non si possono cambiare le regole a partita in corso, tanto più, mentre si sta discutendo in Parlamento del nuovo regolamento per l’editoria e di stati generali di settore. Lo stop ai tagli deve essere anche un’operazione di buon senso. L’incertezza che c’è oggi sulle dimensioni del finanziamento pubblico impedisce ai giornali, sotto la scure dei tagli, di accedere ad anticipi bancari mettendo a rischio persino la prosecuzione immediata dell’attività con perdita di migliaia di posti di lavoro. Questa operazione non produrrebbe risparmio per lo Stato, giacché l’onere per gli ammortizzatori sociali sarebbe ancora più alto di quanto il Governo vorrebbe risparmiare riducendo i contributi diretti. Tutti gli intervenuti all’incontro di oggi hanno sottolineato che nella vertenza per impedire lo spegnimento di queste voci si gioca una partita decisiva per il pluralismo dell’informazione italiana. Una battaglia di libertà che è insieme richiesta di una radicale riforma dei criteri di erogazione delle risorse pubbliche, di cui fin qui hanno beneficiato anche troppe esperienze editoriali fittizie. Una battaglia che - hanno sostenuto numerosi CdR - deve crescere fino a coinvolgere anche le rappresentanze sindacali delle più diffuse testate nazionali. Ampio il ventaglio delle iniziative proposte. Non sono escluse alcune clamorose che verranno comunicate all’ultimo momento. Intanto si comincerà con incontri con le più alte cariche istituzionali, conun appello dei parlamentari, con la sensibilizzazione dei candidati alle imminenti elezioni regionali. Ipotizzate pagine di informazione specifica sulla carta stampata, sollecitata l’attenzione concreta del servizio pubblico, previsti spot su radio e tv locali. Forme di intervento che dovranno essere attivate già a partire dai prossimi giorni, in occasione del passaggio del “mille proroghe” alla Camera; qualora l’emendamento non fosse recepito, la pressione dovrà proseguire per sfruttare ogni altro possibile testo parlamentare nel quale inserire il ripristino del diritto soggettivo. Insieme alle azioni che ogni redazione metterà in atto nella sua realtà, la Federazione della Stampa, il coordinamento dei Cdr e le altre organizzazioni interessate a questa battaglia pianificheranno una manifestazione pubblica a Roma. Entro i prossimi tre giorni è anche previsto un incontro con il sottosegretario all’Editoria, on. Paolo Bonaiuti”.

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