Mentre i 26 redattori dell’agenzia proseguono nei 5 giorni di sciopero proclamati a partire da lunedì, l’agenzia ‘Il Velino’ continua a pubblicare lanci grazie a dei service esterni. “Un editore che ha rifiutato la solidarietà e che ha posto i 26 colleghi in organico in cassa integrazione costringendo i giornalisti allo sciopero non può ora scavalcare l'astensione dal lavoro”, scrive Stampa Romana.
Dopo aver denunciato già al primo giorno di sciopero dei
cinque consecutivi proclamati dall'assemblea dei redattori che l'agenzia
continuava a pubblicare lanci, Stampa Romana torna sul presunto comportamento
antisindacale della proprietà de ‘Il Velino’.
“Siamo al terzo giorno di sciopero – scrive il segretario dell’Associazione,
Lazzaro Pappagallo – ma la musica non cambia. L'agenzia continua a pubblicare
lanci. Arrivano da due service regionali, campano e calabrese, e arrivano
dall'area dedicato ai giochi. In questo caso nulla si sa di chi produca queste
notizie”.
“Per la cronaca e per l'editore – prosegue la nota di Stampa Romana –
ricordiamo che stanno scioperando tutti e 26 i redattori, dimostrazione di
compattezza del fronte dei giornalisti dipendenti. Il contachilometri
dell'agenzia dovrebbe segnare zero. Diventa dunque strumentale e misero il
tentativo pervicace e ostinato di far vedere all'esterno un barlume di attività
in una agenzia che in questi giorni non ha forza lavoro per produrre contenuti
redazionali e contenuti di qualità”.
Il sindacato regionale rende noto, quindi, che sta continuando a “raccogliere
le segnalazioni dei redattori e del Cdr” e che intende utilizzare tali
segnalazioni per “far valere in sede giudiziaria comportamenti lesivi del
diritto di sciopero, di decisioni assembleari e delle prerogative delle
rappresentanze sindacali”.
“Un editore che ha rifiutato la solidarietà e che ha posto i 26 colleghi in
organico in cassa integrazione, organizzandola in modo vessatorio e
costringendo i giornalisti allo sciopero, non può ora scavalcare l'astensione
dal lavoro, appoggiandosi illegittimamente a figure esterne e/o abusive”,
scriveva solo l’altro ieri il segretario di Stampa Romana.