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Vertenze 16 Lug 2015

Sciopera ‘La Nazione’, il Cdr: “Il trasferimento del Qs viola gli accordi e mette a rischio stipendi e posti di lavoro”

Ieri il tavolo con l'azienda, a Bologna, oggi lo sciopero dei giornalisti de ‘La Nazione’: il Cdr, di fronte all'atteggiamento di “pregiudiziale e incomprensibile chiusura” dell'azienda sulla questione del trasferimento del Qs conferma l’astensione dal lavoro già proclamata per oggi, 16 luglio. In ballo ci sono il prestigio, l'immagine, l'autorevolezza de ‘La Nazione’ e “non ultimo - scrive il Cdr in una nota rilanciata dal sito dell'Associazione stampa Toscana - posti di lavoro, oltre che facilmente prevedibili tagli degli stipendi”.

Ieri il tavolo con l'azienda, a Bologna, oggi lo sciopero dei giornalisti de ‘La Nazione’: il Cdr, di fronte all'atteggiamento di “pregiudiziale e incomprensibile chiusura” dell'azienda sulla questione del trasferimento del Qs conferma l’astensione dal lavoro già proclamata per oggi, 16 luglio. In ballo ci sono il prestigio, l'immagine, l'autorevolezza de ‘La Nazione’ e “non ultimo - scrive il Cdr in una nota rilanciata dal sito dell'Associazione stampa Toscana - posti di lavoro, oltre che facilmente prevedibili tagli degli stipendi”.

Giornalisti de ‘La Nazione’ in sciopero: dopo l’incontro con l’azienda il Cdr del quotidiano fiorentino ha confermato lo stato di agitazione già proclamato per oggi, “riscontrando, ancora una volta, la totale volontà  di chiusura– si legge in una nota pubblicata sul sito dell’Associazione stampa toscana – riguardo al trasferimento del Qs” e constatando la decisione dell’azienda di confermare il piano annunciato, “in aperta e palese violazione di tutti gli accordi sottoscritti in questi anni con i Cdr del Gruppo” .
In più i giornalisti del Comitato di redazione riferiscono di una “lettera che contiene minacciosi riferimenti alla “gestione futura delle relazioni sindacali” che, scrivono ancora i colleghi “sono sempre state improntate da parte nostra a principi di correttezza, trasparenza e rispetto degli accordi, mentre è l'Azienda che palesemente non li rispetta e configura un comportamento antisindacale”.
Il Cdr ha quindi evidenziato, per l'ennesima volta, all'azienda che il trasferimento del Qs rappresenta un depauperamento per ‘La Nazione’ in termini di prestigio, immagine, autorevolezza e, non ultimo, posti di lavoro, oltre che facilmente prevedibili tagli degli stipendi.
“L'azienda ha risposto che non esistono possibilità di aumento di organico per la nostra testata e non esiste possibilità di aumento di foliazione delle pagine regionali (cronaca e sport) per La Nazione”.
I rappresentanti aziendali hanno proposto due assunzioni a termine come articoli 12 e alla possibilità (tutta da precisare) di velocizzare alcune assunzioni comunque già previste nell'accordo 416 dello scorso anno. “Inoltre l'azienda ha ribadito di non poter garantire l'attuale livello di presenze domenicali nelle redazioni. A fronte di questo atteggiamento – conclude la nota del Cdr – di pregiudiziale e incomprensibile chiusura, soprattutto se rapportato ai pesanti sacrifici chiesti quotidianamente al corpo redazionale, il Cdr de La Nazione non può che confermare lo sciopero già proclamato per il  16 luglio”.

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