Ieri il tavolo con l'azienda, a Bologna, oggi lo sciopero dei giornalisti de ‘La Nazione’: il Cdr, di fronte all'atteggiamento di “pregiudiziale e incomprensibile chiusura” dell'azienda sulla questione del trasferimento del Qs conferma l’astensione dal lavoro già proclamata per oggi, 16 luglio. In ballo ci sono il prestigio, l'immagine, l'autorevolezza de ‘La Nazione’ e “non ultimo - scrive il Cdr in una nota rilanciata dal sito dell'Associazione stampa Toscana - posti di lavoro, oltre che facilmente prevedibili tagli degli stipendi”.
Giornalisti de ‘La Nazione’ in sciopero: dopo l’incontro con
l’azienda il Cdr del quotidiano fiorentino ha confermato lo stato di agitazione
già proclamato per oggi, “riscontrando, ancora una volta, la totale
volontà di chiusura– si legge in una nota pubblicata sul sito dell’Associazione stampa
toscana – riguardo al trasferimento del Qs” e constatando la decisione
dell’azienda di confermare il piano annunciato, “in aperta e palese violazione
di tutti gli accordi sottoscritti in questi anni con i Cdr del Gruppo” .
In più i giornalisti del Comitato di redazione riferiscono di una “lettera che
contiene minacciosi riferimenti alla “gestione futura delle relazioni
sindacali” che, scrivono ancora i colleghi “sono sempre state improntate da
parte nostra a principi di correttezza, trasparenza e rispetto degli accordi,
mentre è l'Azienda che palesemente non li rispetta e configura un comportamento
antisindacale”.
Il Cdr ha quindi evidenziato, per l'ennesima volta, all'azienda che il
trasferimento del Qs rappresenta un depauperamento per ‘La Nazione’ in termini
di prestigio, immagine, autorevolezza e, non ultimo, posti di lavoro, oltre che
facilmente prevedibili tagli degli stipendi.
“L'azienda ha risposto che non esistono possibilità di aumento di organico per
la nostra testata e non esiste possibilità di aumento di foliazione delle
pagine regionali (cronaca e sport) per La Nazione”.
I rappresentanti aziendali hanno proposto due assunzioni a termine come
articoli 12 e alla possibilità (tutta da precisare) di velocizzare
alcune assunzioni comunque già previste nell'accordo 416 dello scorso anno.
“Inoltre l'azienda ha ribadito di non poter garantire l'attuale livello di
presenze domenicali nelle redazioni. A fronte di questo atteggiamento –
conclude la nota del Cdr – di pregiudiziale e incomprensibile chiusura,
soprattutto se rapportato ai pesanti sacrifici chiesti quotidianamente al corpo
redazionale, il Cdr de La Nazione non può che confermare lo sciopero già
proclamato per il 16 luglio”.