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Vertenze 15 Ott 2015

RomaUno Tv, Asr e Snater chiedono alla nuova proprietà un incontro urgente

La cessione delle quote di Roma Uno Srl non sembra aver risolto i problemi dell’emittente capitolina, anzi. Il segretario di Stampa romana, Lazzaro Pappagallo, e il segretario dello Snater, Piero Pellegrino, chiedono un incontro urgente all’azienda per fare chiarezza sulla cessione di un ramo d’azienda e per “il continuo mancato pagamento degli stipendi, riservandosi – scrivono in una nota congiunta – ogni iniziativa sindacale e legale in merito”.

La cessione delle quote di Roma Uno Srl non sembra aver risolto i problemi dell’emittente capitolina, anzi. Il segretario di Stampa romana, Lazzaro Pappagallo, e il segretario dello Snater, Piero Pellegrino, chiedono un incontro urgente all’azienda per fare chiarezza sulla cessione di un ramo d’azienda e per “il continuo mancato pagamento degli stipendi, riservandosi – scrivono in una nota congiunta – ogni iniziativa sindacale e legale in merito”.

Lazzaro Pappagallo, segretario dell’Associazione Stampa Romana, e Piero Pellegrino, segretario dello Snater, hanno scoperto che “durante le prime settimane di attività del nuovo gruppo imprenditoriale c'è stata una cessione di ramo d'azienda dall'amministratore di Roma Uno srl Paolo Losito a un'altra società risalente a Fabrizio Coscione in totale assenza della benché minima comunicazione preventiva alle rappresentanze sindacali interne”.
“Un'operazione chiusa in fretta, quella della cessione delle quote di Roma Uno srl dal gruppo Cerroni a Fabrizio Coscione, non poteva non contenere insidie”, commentano i due segretari del sindacato regionale dei giornalisti e del sindacato radiotelevisioni.
“Con la cessione di ramo d'azienda – prosegue la nota congiunta – si trasferisce l'infrastruttura e il segnale televisivo. Tutto il resto, dipendenti inclusi, restano nella vecchia società. A pensar male si tratta di una classica operazione di svuotamento della società dei suoi valori reali con creazione di una bad company”. “Asr e lo Snater chiedono un incontro immediato entro sette giorni alla nuova proprietà – concludono Pappagallo e Pellegrino – per chiedere conto di queste novità e del continuo mancato pagamento degli stipendi, riservandosi ogni iniziativa sindacale e legale in merito”.

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