Il Governo ha rinviato di due anni la riforma del TFR imponendo nel contempo alla COVIP, l’Authority di vigilanza, di emanare i relativi regolamenti entro 60 giorni. O è un paradosso o ci sono delle motivazioni occulte.
Quali? L’interesse delle assicurazione. Non lo diciamo noi, ma nientemeno che il presidente della COVIP medesima, professor Luigi Scimia: “Il Governo … vuole vedere la stesura dei regolamenti prima delle elezioni”; “Tra due mesi le assicurazioni già sapranno quale è il quadro normativo nel quale muoversi”. Per saperne di più ecco l’interventista al prof Scimia del collega Enrico Marro, pubblicato sul Corriere della Sera nell’edizione del 3 dicembre 2005. ********************** L'INTERVISTA/L'Autorità di vigilanza: prospetti anche per le polizze, saranno di due pagine. Per i confronti Scimia: Tfr, regolamenti beffa Il numero uno della Covip: due mesi per scrivere regole che scatteranno nel 2008 La riforma del Tfr (trattamento di fine rapporto) slitta per tutti (al 2008) tranne che per la Covip, la commissione di vigilanza sui fondi pensione. Per l'Authority presieduta da Luigi Scimia il testo del decreto che il ministro del Lavoro, Roberto Maroni, ha trasmesso per la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale prevede solo 60 giorni dall'entrata in vigore per l'emanazione dei regolamenti che dovranno disciplinare in concreto il funzionamento di tutte le forme di previdenza complementare. Due mesi anziché i sei previsti dalla bozza del decreto prima che il consiglio dei ministri, non riuscendo a trovare un accordo sul varo o meno della riforma, decidesse lo slittamento della stessa al primo gennaio 2008. «E' una cosa incomprensibile, assurda: da un lato si allungano tempi per il decollo della previdenza integrativa é dall'altro si chiede alla Covip di sbrigarsi a fare i regolamenti che poi resteranno congelati per 22 mesi, in attesa del 2008», dice Scimia, che pure ha sempre sostenuto gli sforzi di Maroni di far partire subito la riforma. Ma una spiegazione ci sarà? «L'unica spiegazione possibile è ché il governo voglia sovraintendere al processo di completamento della riforma e vedere la stesura dei regolamenti prima delle elezioni. Ce la farà la Covip in due mesi? «Ce la dobbiamo fare. Certo sarà difficile, perché di mezzo ci sono pure le feste di Natale. Poi sarebbe stato meglio confrontarsi con i fondi, in particolare con le compagnie assicurative prima di arrivare ai regolamenti. Ma li faremo lo stesso, con l'obiettivo di garantire quanto previsto dalla legge: l'assoluta comparabilità dei prodotti». Che significa in concreto? «Che il lavoratore deve essere messo in grado di confrontare secondo parametri comuni tutti i prodotti di previdenza complementare offerti sul mercato». E dove sta la difficoltà? «Pensi solo a quanto sia difficile confrontare un contratto di polizza assicurativa, che magari è fatto di cento pagine, con un fondo contrattuale che invece è molto più semplice. Oppure come si confronta una polizza a costo storico, dove non c'è il rendimento annuo, con un fondo di categoria?». Come si fa? «La Covip vuole arrivare a una scheda di un paio di cartelle massimo per ogni prodotto presente sul mercato che sia di immediata comprensione per il lavoratore: da una parte i costi e dall'altra i rendimenti offerti. Anche le assicurazioni dovranno adeguarsi a questo schema». La Cgil aveva denunciato che, con il decreto, le assicurazioni avrebbero potuto cominciare aoperare da subito, anziché dal 2008. Il fatto che i regolamenti Covip saranno pronti fra due mesi da ragione alla tesi del sindacato? «No: Tutte le regole entreranno in vigore dal primo gennaio 2008. Prima di allora le compagnie non potranno ricevere il Tfr. E anche vero, però, che tra due mesi le assicurazioni già sapranno quale è il quadro normativo completo nel quale muoversi». E quindi potranno offrire i loro prodotti in condizioni di parità? «E' quello che prevede la legge. Potranno quindi invitare i lavoratori a sottoscrivere intanto le polizze, spiegando che dal 2008 si potrà beneficiare anche delle agevolazioni previste dalla riforma e della possibilità di conferire il Tfr». Un discorso del tipo: intanto aderisci alla polizza e poi mi darai anche il Tfr. «Esatto». In questo quadro quale è il compito della Covip? «Quello previsto dalla legge. Assicurare il massimo di trasparenza e di informazione ai lavoratori. Certo, se avessimo avuto sei mesi come era previsto in origine, sarebbe stato molto meglio». Enrico Marro