Primo giorno di sciopero dei cinque affidati dalla redazione al Cdr per i giornalisti di Metro Italia. Pur in presenza di un contratto di solidarietà, l’editore ha infatti lanciato una nuova iniziativa giornalistica affidandola a service esterno senza coinvolgere la redazione, che stigmatizza l’accaduto. Ai giornalisti in sciopero la solidarietà dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti e dell’Associazione Stampa Romana.
I giornalisti di Metro sono stati impegnati ieri in una giornata
di sciopero (la prima
delle cinque affidate al Cdr dalla redazione nelle scorse settimane) per protesta
nei confronti dell’editore che, pur in presenza di un contratto di solidarietà,
ha lanciato una nuova iniziativa giornalistica affidandola a service esterno
senza coinvolgere la redazione.
Ai giornalisti di Metro va la solidarietà dell’Associazione Lombarda dei
Giornalisti, che si schiera al loro fianco in questa protesta, e
dell’Associazione Stampa Romana, che esprime “massima solidarietà ai colleghi
di Metro Italia che stanno lottando per affermare un semplice principio”.
“I lavoratori – scrive il segretario di Stampa Romana, Lazzaro Pappagallo –
assumono con la solidarietà la loro parte di sacrifici per salvare azienda e
posti di lavoro, ma questi sacrifici non possono costituire una specie di
impunità per appaltare il lavoro all’esterno. Una modalità d’azione scivolosa e
pericolosa che rischia di internalizzare i costi ed esternalizzare profitti e
vantaggi delle attività editoriali”.
Ecco di seguito, infine, il comunicato diffuso ieri dalla redazione.
“Il Cdr di Metro ha avuto conferma solo oggi – a distribuzione già avvenuta a
Roma - dell’ennesimo speciale, denominato “Metro Diario Giubileo” (mensile la
cui uscita è programmata per l’intera durata del Giubileo), confezionato non
dalla Redazione, ma da un service esterno, di proprietà dell’Editore, in collaborazione
con Radio Vaticana.
L’Azienda ne aveva dato notizia solo in un’intervista risalente a ottobre
scorso e, alla richiesta di spiegazioni avanzata ripetutamente dal Cdr, ha
sempre risposto che si trattava di ‘un’ipotesi solo al vaglio’, e che nel caso
di uscita, ‘sarebbe stato comunicato all’organismo sindacale interno nei
termini previsti dal Contratto nazionale dei giornalisti’.
Non è stato così, visto che a norma di Contratto, l’Editore avrebbe dovuto
presentare e discutere il nuovo allegato col Cdr almeno 72 ore prima
dell’uscita. L’assemblea non può che stigmatizzare l’atteggiamento di
un’Azienda che da una parte mantiene i redattori di Metro al 30% di solidarietà
e dall’altra affida nuove iniziative editoriali a service esterni,
delegittimando la professionalità e mettendo a rischio i posti di lavoro dei
giornalisti di Metro.
Per questi motivi l’assemblea dichiara per oggi, martedì 8 dicembre, il primo
dei cinque giorni di sciopero affidati al Cdr all’unanimità. Quindi domani
mercoledì 9 dicembre Metro non uscirà”.