La Fnsi e la Asr condannano la posizione assunta da Impronta srl, editrice dell’agenzia di stampa Il Velino, che ha portato alla rottura delle trattative col Cdr per il rinnovo del contratto di solidarietà richiesto dall’azienda stessa.
Nonostante l’atteggiamento propositivo e collaborativo della rappresentanza sindacale, l’amministratore unico Luca Simoni prosegue nella sua condotta ricattatoria nei confronti della redazione: minacciando, fra l’altro, una illegittima applicazione unilaterale della Cigs, mentre si è in presenza di una altro ammortizzatore sociale.
Una posizione ancor più deprecabile se si considera che l’azienda, già in stato di crisi dal marzo 2012, si è più volte segnalata per comportamenti vessatori nei confronti dei giornalisti e della rappresentanza sindacale.
Inoltre Impronta non ottempera ai suoi doveri contrattuali: in particolare, nonostante i ripetuti impegni, non ha mai versato l’ammontare dovuto al Fondo di Previdenza Complementare, pur avendolo trattenuto dalle buste paga dei dipendenti.
Ma non basta, Impronta ha disatteso, in questo anno di vigenza del Contratto di Solidarietà, pressoché tutti gli impegni sottoscritti al tavolo, sia sul versante del rilancio aziendale che delle corrette relazioni sindacali.
Si aggiunga che l’ulteriore stato di crisi chiesto dall’azienda poggia su un fumoso squilibrio dei conti che al tavolo della trattativa è stato solo in parte illustrato in base a un bilancio che presenta vari elementi di opacità. Fatto gravissimo visto che siamo in presenza di un’azienda che basa la gran parte delle entrate sul denaro pubblico.
“E’ inammissibile che Impronta violi i patti sottoscritti fra Fnsi e Fieg – dichiarano il segretario Fnsi Franco Siddi e quello Asr Paolo Butturini -, ma è tanto più grave che a farlo sia un editore, Luca Simoni, che siede nel Consiglio Federale della Fieg ed è addirittura vicepresidente della Categoria agenzie nazionali di stampa. Chiediamo a Fieg di intervenire a garanzia del rispetto delle intese liberamente firmate dalle parti sociali. Respingiamo al mittente le imposizioni unilaterali e, pur dichiarandoci disponibili a trovare nuovi equilibri, annunciamo fin da ora che appoggeremo tutte le iniziative che il Cdr vorrà intraprendere a tutela dei diritti e della dignità dei colleghi”.