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Fondo Complementare 09 Ott 2008

La vice presidente del Fondo Complementare dei Giornalisti, Marina Cosi: “Poche perdite, non abbiamo mele marce, mai avute azioni o obbligazioni Lehman Brothers”

La tempesta finanziaria che si è abbattuta sui mercati ha lasciato tracce ovunque. Tutti i fondi negoziali hanno perso, ma per il fondo pensione giornalisti italiani le "perdite sono state più contenute. Nel nostro plateau non ci sono mele marce". A darne certezza all'Adnkronos è la vice presidente del Fondo Pensione Complementare dei Giornalisti Italiani, Marina Cosi.

La tempesta finanziaria che si è abbattuta sui mercati ha lasciato tracce ovunque. Tutti i fondi negoziali hanno perso, ma per il fondo pensione giornalisti italiani le "perdite sono state più contenute. Nel nostro plateau non ci sono mele marce". A darne certezza all'Adnkronos è la vice presidente del Fondo Pensione Complementare dei Giornalisti Italiani, Marina Cosi.

"Tra i fondi negoziali - spiega - quello dei giornalisti non è fra i più grandi (13mila iscritti) ma il patrimonio è buono grazie al flusso del Tfr. Noi, come tutti gli altri fondi, ovviamente stiamo perdendo - dice Cosi - ma è anche vero che, rispetto alla massa totale dei fondi, abbiamo meno azionariato e quindi abbiamo perduto di meno. I tre quarti della categoria ha scelto il comparto 'Prudente' (azionariato per un quarto e il resto obbligazionariato) che ad un anno ha perso il 2,29%. Essendo un comparto che ha guadagnato molto, grazie a questo non ha neanche perso molto in seguito alla crisi. Il comparto Mix , invece, ha perso molto di più (6,6%) ma lo hanno scelto solo in pochissimi. Poi ci sono due nuovi comparti: il 'Garantito', nato per ottemperare ad "un obbligo di legge che deve garantire non meno del Tfr attraverso una assicurazione (nel nostro caso è la Cattolica Assicurazione)". Infine c'e' il comparto 'Crescita', che è molto rischioso. ''Ha il 75% di azionariato e l'1% degli iscritti. Ma darne una valutazione è prematuro perché è nato solo a febbraio scorso. Non è ancora trascorso un anno. Noi - evidenzia il vice presidente - siamo tra i migliori, tra quelli che stanno perdendo meno. E questo anche perché, tra le altre cose, non abbiamo mai avuto né azioni, né obbligazioni Lehman Brothers, nè di società ad essa collegate. E non abbiamo neppure titoli obbligazionari di banche e di finanziarie statunitensi. Nè possiamo comprare azioni o obbligazioni dei paesi emergenti''. ''Fatti, questi - sottolinea Cosi - che negli anni della finanza creativa non ci hanno fatto guadagnare tanto quanto gli altri, ma che ora ci hanno tutelato visto che la crisi in atto ha reso quei titoli quasi carta straccia. E questo perché il nostro fondo ha il preciso mandato di portare in salvo il patrimonio del collega e non quello di vincere a tutti i costi". "Poi - aggiunge Cosi - c'è qualcuno che dice che il Tfr rende di più rispetto alla scelta del fondo. Può essere vero nel breve, ma sui tempi lunghi il fondo batte il Tfr". Non tutto è andato comunque secondo le previsioni. C'è infatti chi fra i giornalisti ha agito in controtendenza: "Un gruppo di circa 60 colleghi - fa sapere la vicepresidente - quando è scoppiata la turbolenza nel mercato si è trasferito dal 'Prudente' al 'Crescita'". C'è insomma chi ha scelto di scommettere''. (ADNKRONOS)

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