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Lavoro autonomo 14 Mar 2016

Fusione Stampa-Repubblica, la Commissione freelance della Subalpina scrive ai vertici delle aziende

Dopo l’annuncio della fusione tra Gruppo l’Espresso e Itedi, che si dovrebbe perfezionare nel primo trimestre del 2017, la Commissione regionale freelance dell’Assostampa Subalpina ha scritto una lettera ai direttori Mario Calabresi e Maurizio Molinari, ai Cdr di Repubblica, Stampa, Editoriale Repubblica-l’Espresso e Itedi, al presidente della Regione Piemonte e al sindaco di Torino per chiedere garanzie per la sorte dei collaboratori dei quotidiani Repubblica e La Stampa.

Dopo l’annuncio della fusione tra Gruppo l’Espresso e Itedi, che si dovrebbe perfezionare nel primo trimestre del 2017, la Commissione regionale freelance dell’Assostampa Subalpina ha scritto una lettera ai direttori Mario Calabresi e Maurizio Molinari, ai Cdr di Repubblica, Stampa, Editoriale Repubblica-l’Espresso e Itedi, al presidente della Regione Piemonte e al sindaco di Torino per chiedere garanzie per la sorte dei collaboratori dei quotidiani Repubblica e La Stampa.

La Commissione regionale freelance dell’Assostampa Subalpina ha scritto una lettera ai direttori di Repubblica e della Stampa, Mario Calabresi e Maurizio Molinari, ai Cdr di Repubblica, Stampa, Editoriale Repubblica-l’Espresso e Itedi, al presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, e al sindaco di Torino, Piero Fassino, per chiedere garanzie per la sorte dei collaboratori dei quotidiani Repubblica e La Stampa, alla luce dell’annunciata fusione tra Gruppo l’Espresso e Itedi che si dovrebbe perfezionare nel primo trimestre del 2017.
“Sono oltre 150 i giornalisti freelance, collaboratori e precari, che lavorano quotidianamente nella nostra Regione per i giornali Stampa e Repubblica. Si tratta – si legge nella missiva – di giornalisti che non sono protetti da un contratto, che guadagnano molto meno dei loro colleghi assunti, e che però ricoprono ruoli strutturali nella realizzazione dei giornali. Intere sezioni, dallo sport alla politica, dagli spettacoli all’economia, dalla sanità alla cronaca, sono curate da collaboratori e freelance e senza il loro apporto numerose pagine semplicemente non uscirebbero”.
In vista della fusione tra i due quotidiani, “bisognerà quindi – prosegue la Commissione regionale – tenere conto di tutti: non solo dei problemi e del futuro dei giornalisti assunti dalle due testate ma anche e soprattutto del futuro, dell’occupazione e del reddito di collaboratori, freelance e precari. In questa parte fondamentale ma molto spesso invisibile della forza lavoro coinvolta nella realizzazione dei due giornali sono diffuse le preoccupazioni legate a possibili effetti negativi causati dall’accorpamento delle due società editrici e dalle eventuali razionalizzazioni”.
Per questo, l’auspicio dei rappresentati dei lavoratori autonomi della Subalpina, è che “i vertici delle due aziende chiariscano al più presto quale sia il destino delle redazioni locali esistenti in Piemonte e quali misure abbiano intenzione di prendere per garantire un futuro professionale ai collaboratori. La speranza è che la fusione si trasformi anzi in un’occasione per riconoscere una volta per tutte all’intera platea dei giornalisti non strutturati delle due tesate alcuni diritti fondamentali che oggi, purtroppo, non sempre sono garantiti”.

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