Nei nuovi palinsesti della Rai è necessario ''rafforzare e qualificare gli spazi destinati all'informazione su tutte le reti'': è quanto ha sostenuto il segretario della Federazione nazionale della stampa, Franco Siddi, intervenuto oggi all'assemblea dei comitati di redazione di tutte le testate Rai e dell'esecutivo Usigrai, in corso a Saxa Rubra.
''Nessuno vuole bloccare i cambiamenti, che in molti casi sono indispensabili - ha chiarito Siddi - ma su questi temi è necessario un confronto con l'azienda''. ''L'orientamento che è emerso dall'assemblea - anticipa Siddi - è rivendicare il ruolo proprio dei giornalisti come patrimonio espressivo dell'azienda, quindi rispettarne e valorizzarne l'autonomia, anche per contribuire definitivamente all'allontanamento della politica della Rai. Non spetta ai politici - sottolinea ancora il segretario della Fnsi - definire linee editoriali, attribuire compiti, dare pagelle, stilare le liste dei buoni e dei cattivi: si tratta di brutte abitudini che in passato non hanno prodotto nulla di buono. Perciò siamo rammaricati delle recenti affermazioni del sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani: invitiamo lui e tutti gli altri esponenti politici ad astenersi da abitudini che si trasformano in improprie ingerenze nella vita dell'azienda''. La responsabilità, però, secondo Siddi, è anche dei giornalisti: ''Non si possono invocare padrinaggi di qualsiasi tipo''. Giovedì i rappresentanti sindacali della Rai incontreranno i vertici dell'azienda: ''Il confronto va fatto - conclude Siddi - verificando le risorse messe in campo e la compatibilità con una progettualità coerente con la missione servizio pubblico''. (ANSA) SIDDI, SINDACATO APERTO A INNOVAZIONI MA SERVE SERIO CONFRONTO ''La modifica dei piani editoriali non è una tragedia, vale per la Rai come per qualsiasi altra azienda. Importa che siano rispettate le missioni dell'informazione, i ruoli e i valori professionali dei giornalisti, le regole contrattuali. Su questi criteri il sindacato dei giornalisti è disponibile ad affrontare qualsiasi sfida innovatrice e a considerare ogni proposta''. Ad affermarlo è il segretario generale della Fnsi dopo l'assemblea del sindacato Rai che si è tenuta oggi. ''Ciò che non va bene - ammonisce Siddi - è che per la Rai ci sia chi pensi che debbano decidere i partiti, i loro segretari, i loro portavoce o gli esponenti di governo. Non servono padrini politici né occorre invocarli''. ''Dal disagio che si vive in Rai si esce con scatti in avanti – fa osservare Siddi - in cui l'azienda possa operare secondo indirizzi di autonomia gestionale nel rispetto della missione affidata e i lavoratori, per quanto ci riguarda, i giornalisti, possano con essa confrontarsi attraverso il sindacato, soggetto rappresentativo e altrettanto autonomo di interessi morali e materiali''. ''L'assemblea di oggi dei cdr della Rai ha avviato una riflessione in questo senso che -spiega Siddi- implica un sì alle riforme previa verifica del merito e dalla loro bontà e un no al conservatorismo sia per quanto riguarda antiche pratiche, sia per quanto riguarda abitudini consolidate a immaginare, anche in maniera rassegnata, che l'ultima parola sia della politica''. ''Proprio per questo c'è, infine, un vivo rammarico per le dichiarazioni del sottosegretario alle comunicazioni, Romani. Non risulta - sottolinea Siddi – che al governo spetti fare il controllo politico culturale delle singole scelte professionali della Rai, né dare voti o patenti. La libertà e l'autonomia dei giornalisti non è materia di ingaggio politico''. (ASCA)