Il Fondo pensione complementare dei giornalisti italiani ha diramato una nota di sintesi dei rendimenti netti fatti registrare nel 2015 dai 3 diversi comparti. «Bene il “Garantito” (+1.70%) che ha il compito di assicurare il capitale come da convenzione in rapporto al Tfr, stabile il “Prudente” (-0.03%), buono il comportamento del “Mix” (+3.24%). Risultati che tuttavia non modificano l’andamento poco soddisfacente del fondo se parametrati sugli ultimi 5 anni e raffrontati con altri simili comparti di fondi pensione contrattuali».
Il Fondo
pensione complementare dei giornalisti italiani ha diramato una nota di sintesi
dei rendimenti netti fatti registrare dai diversi comparti nel 2015 e
analizzati nell’ultimo Consiglio di Amministrazione. Va bene (+1.70%) il
comparto “Garantito” che ha il compito di assicurare il capitale come da
convenzione in rapporto al Tfr (cresciuto dell’1,25%), stabile il “Prudente”
(-0.03%), buono anche il comportamento del “Mix”, che fa segnare un +3.24%.
Risultati positivi
«che tuttavia – si legge sul sito del Fondo - non
modificano l’andamento poco soddisfacente del fondo se parametrati sugli ultimi
cinque anni e raffrontati con altri simili comparti di fondi pensione
contrattuali».
Nei cinque
anni, infatti, il comparto “Prudente” ha reso il 13,3% rispetto ad una media di
mercato dei fondi pari al 27%; il “Mix” è andato un po’ meglio, guadagnando nei
cinque anni il 21,2% rispetto alla media del 35%, come pure il comparto “Garantito”, che ha ottenuto un
rendimento del 20,4% nettamente superiore ai ritorni medi della sua categoria.
«È proprio
di fronte a questo andamento – prosegue la nota del Fondo – che lo scorso anno,
dopo un attento esame della strategia di investimento, il Consiglio di amministrazione
ha deciso una nuova “allocazione strategica” degli investimenti per i comparti “Prudente” e “Mix”, cioè un cambio di rotta fondata su tre punti
principali: aumentare la diversificazione
degli investimenti per renderli meno esposti al rischio; possibilità di
modificare gli investimenti tattici e strategici in base alle condizioni dei
mercati; adottare una configurazione dei mandati idonea a perseguire gli
obiettivi di investimento del fondo. I nuovi mandati sono diventati
operativi tra febbraio e marzo quando i
mercati hanno toccato i massimi dell’anno. Per avere un dato significativo
sull’operato dei gestori occorre attendere qualche mese e verificare il loro
comportamento in rapporto alla media dei rendimenti dei comparti consapevoli
che la volatilità dei mercati e la partenza ampiamente negativa di tutte le borse
nel 2016 renderà ancora più impegnativo il loro lavoro».
Va comunque ricordato che coloro che cinque anni fa avessero deciso di
destinare il proprio Tfr al fondo hanno avuto rendimenti migliori: «Mediamente
– conclude la nota – il Tfr ha reso
l’11,3%, cioè la metà circa del “Mix” e del “Garantito” e due punti in meno del “Prudente”».