“Ha preso il via l’iter per identificare la compagnia che verserà ai giornalisti la loro pensione complementare. Il Fondo previdenziale di categoria ha infatti avviato in questi giorni la prima fase della selezione, sulla base delle offerte di convenzione sinora pervenute da parte di numerose compagnie assicurative.
La convenzione che verrà stipulata, al termine di una ricerca che non si prevede breve, dovrà garantire a tutti i giornalisti iscritti al Fondo una rendita pensionistica integrativa sulla base del capitale cumulato da ciascun iscritto nel corso della propria attività lavorativa. Il Fondo complementare dei giornalisti, costituito nel 1987 su iniziativa della Federazione della stampa (Fnsi) e regolato dalle disposizioni contrattuali definite con la Federazione degli editori (Fieg), copre oggi - con 11.629 iscritti – la quasi totalità dei giornalisti professionisti con contratto di lavoro subordinato e presentava già a fine 2005 un capitale complessivo di quasi 120 milioni di euro. Il flusso contributivo è ormai pari a 25 milioni di euro l’anno. I tre comparti d’investimento, che possono essere scelti dagli iscritti e modificati in qualsiasi momento, hanno sempre realizzato in tutto il loro corso storico risultati estremamente positivi e decisamente al di sopra dell’indice di rivalutazione del Tfr, garantendo agli iscritti prospettive di crescita ottimali dei loro risparmi. Tutto il capitale del Fondo è stato affidato, secondo le disposizioni di legge e sotto la vigilanza della Covip, a due gestori finanziari sulla base di un benchmark unico, il che consente di monitorare quotidianamente l’andamento della gestione e di raffrontare entrambi i risultati. L’attività gestionale, inoltre, viene sottoposta al controllo della banca depositaria ed a quello dell’advisor, ossia di una società indipendente (Agora Investment) che assiste il Consiglio di amministrazione nella sua costante attività di verifica dei movimenti, anche al fine di evitare conflitti di interesse. Grazie a questa rete di controlli il nostro Fondo è sempre riuscito ad evitare i rischi di investimenti che avrebbero potuto arrecare danno agli iscritti e, come documentato nell’indagine condotta dalla Covip, non ha mai posseduto né azioni, né obbligazioni che avrebbero potuto dare luogo a rilievi da parte degli organi di controllo. Un comportamento virtuoso comune anche agli altri fondi negoziali, come vengono definiti i fondi di categoria. In vista infine dell’entrata in vigore della nuova normativa sulla regolamentazione di legge, che riguarderà tutti i fondi pensione complementare - quindi anche gli altri, quelli aperti e gli assicurativi personali o pip -, il Fondo dei giornalisti sta anche esaminando la possibilità di realizzare un quarto comparto “a rendimenti garantiti”, che assicuri cioè una redditività pari o superiore a quella definita per legge per la rivalutazione del Tfr.”