«Bisogna capire a quali siti si riferisce questo sondaggio. Se si tratta di siti d'informazione prodotti da redazioni di giornalisti, questi devono essere attendibili per definizione perché i giornalisti hanno l'obbligo della verità. È loro dovere. Se il sondaggio si estende a realtà che si spacciano per siti d'informazione e si cerca quindi di smascherare chi diffonde fake news o notizie gonfiate allora ben venga». Così il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, commenta la notizia dell'avvio anche in Italia del sondaggio sull'attendibilità dei media già lanciato da Facebook in altri Paesi.
«Sulle redazioni giornalistiche – prosegue Lorusso – temo che la domanda sia retorica perché chi deve fare informazione è tenuto a dire la verità, mentre di siti che spacciano notizie false ce ne sono tanti. È chiaro che c'è sfiducia dei lettori nei confronti dei media, ma il problema è che molto spesso la diffusione di notizie false da parte di chi non fa informazione e la spaccia per tale contribuisce a trascinare verso il basso tutti, anche chi rispetta i contratti di lavoro».
Il social network di Mark Zuckerberg, finito nell'occhio del ciclone per una serie di scandali – a partire proprio dalle fake news diffuse in occasione di importanti appuntamenti elettorali fino alla più recente polemica legata alla società Cambridge Analytica – ha annunciato che da oggi anche gli utenti italiani potranno valutare la conoscenza e l'affidabilità dei siti di notizie.
Un sondaggio composto di due domande ('Conosci questo sito?' e 'Quanto lo ritieni affidabile?') già avviato negli Stati Uniti a gennaio scorso «come parte dello sforzo continuo per assicurarsi che le notizie che le persone vedono su Facebook siano di alta qualità» e per dare «più visibilità alle notizie provenienti da fonti attendibili, ovvero fonti che sono ritenute affidabili da una molteplicità di persone nella community, quindi anche da coloro che non le seguono direttamente», spiega la società.