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Vertenze 23 Set 2015

Corriere del Mezzogiorno Puglia, i giornalisti contro il piano dell’azienda: affidati al Cdr 10 giorni di sciopero

L’assemblea dei redattori del Corriere del Mezzogiorno Puglia dice un fermo no al piano di riorganizzazione prospettato dall’azienda e affida al Cdr un pacchetto di 10 giornate complessive di sciopero in attesa dell’incontro con i rappresentanti della proprietà fissato per il 29 settembre a Roma.

L’assemblea dei redattori del Corriere del Mezzogiorno Puglia dice un fermo no al piano di riorganizzazione prospettato dall’azienda e affida al Cdr un pacchetto di 10 giornate complessive di sciopero in attesa dell’incontro con i rappresentanti della proprietà fissato per il 29 settembre a Roma.

“L’Assemblea dei redattori del ‘Corriere del Mezzogiorno Puglia’ respinge con fermezza il piano consegnato dall’azienda agli organismi sindacali il 21 settembre scorso.  Le previsioni del documento offendono e umiliano la dedizione, l’impegno e i tanti sacrifici sopportati dalla redazione nei 15 anni che sono trascorsi dalla fondazione del giornale ad oggi”, così i giornalisti del quotidiano pugliese al termine dell’assemblea indetta per discutere il piano di riorganizzazione presentato dalla proprietà.
Secondo l’assemblea dei redattori “il piano – severissimo sul versante sociale e delle ricadute sulla componente giornalistica che verrebbe decimata – costituisce un danno all’intera comunità pugliese perché mutila, riduce il giornale a poco più che un foglio e mette in forse la presenza di un contributo di informazione locale alla completezza e al prestigio del Corriere della Sera” ed esprime quindi “stupore per il marcato squilibrio – tra articolazioni aziendali diverse – con cui l’editore vorrebbe ripartire il contenimento dei costi, facendo gravare sulla redazione di Bari gran parte dei sacrifici, senza peraltro aver prima aggredito una serie di sprechi che andrebbero eliminati”.
L’assemblea “chiede il ritiro del piano e la sua riformulazione d’intesa con la direzione, della cui voce non si può fare a meno in questa delicata fase della vita del giornale e proclama lo stato di agitazione affidando al Comitato di redazione 10 giornate complessive di sciopero. I due giorni di astensione dal lavoro, precedentemente indetti, vengono congelati in virtù dell’immediata convocazione delle parti, chiesta dalla Federazione della Stampa e rapidamente accordata dall’azienda, per il prossimo 29 settembre a Roma”.

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