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Associazioni 30 Gen 2011

Assemblea della sezione provinciale di Siracusa dell’Assostampa , approvati due ordini del giorno

SIRACUSA, 30 GENNAIO 2011 – Due ordini del giorno sono stati approvati questa mattina dall’assemblea dei giornalisti iscritti alla sezione provinciale di Siracusa dell’Associazione Siciliana della Stampa svoltasi nei locali della Cisl. I due ordini del giorno approvati – entrambiall’unanimità-riguardano il primo la richiesta formulata al Comune ed alle autorità scolastiche territoriali per completare in tempi brevi l’iter, già avviato, per intitolare il plesso della nuova scuola di via Basilicata al giornalista siracusano Mario Francese assassinato in un agguato di mafia 32 anni fa a Palermo, ed il secondo definisce le principali “sfide” che attendono il sindacato unitario dei giornalisti comparto per comparto fissando anche le linee-guida del lavoro della segreteria provinciale.

SIRACUSA, 30 GENNAIO 2011 – Due ordini del giorno sono stati approvati questa mattina dall’assemblea dei giornalisti iscritti alla sezione provinciale di Siracusa dell’Associazione Siciliana della Stampa svoltasi nei locali della Cisl. I due ordini del giorno approvati – entrambiall’unanimità-riguardano il primo la richiesta formulata al Comune ed alle autorità scolastiche territoriali per completare in tempi brevi l’iter, già avviato, per intitolare il plesso della nuova scuola di via Basilicata al giornalista siracusano Mario Francese assassinato in un agguato di mafia 32 anni fa a Palermo, ed il secondo definisce le principali “sfide” che attendono il sindacato unitario dei giornalisti comparto per comparto fissando anche le linee-guida del lavoro della segreteria provinciale.

Tra le altre iniziative alle quali si sta lavorando anche la realizzazione di una conferenza-convegno sul ruolo della stampa locale siracusana nell’arco dei 150 anni dell’Unità d’Italia.

Al sindaco di Siracusa

Premesso che

il 26 gennaio 1979 veniva assassinato a Palermo il giornalista siracusano Mario Francese. Per il suo omicidio sono stati condannati i capi più importanti della mafia siciliana: Totò Riina, Leoluca Bagarella, Raffaele Ganci, Francesco Madonia, Michele Greco e Bernardo Provenzano. Nelle motivazioni della sentenza d'appello si afferma che “il movente dell'omicidio Francese è sicuramente ricollegabile allo straordinario impegno civile con cui la vittima aveva compiuto un'approfondita ricostruzione delle più complesse e rilevanti vicende di mafia degli anni '70”.

Una Fondazione cura la documentazione storica dell'attività giornalistica svolta dal cronista, mentre l'Ordine dei Giornalisti di Sicilia gli ha dedicato la Scuola di Giornalismo di Palermo.

Il Comune di Siracusa ricorda il giornalista ucciso con l'intitolazione di una Via e con una lapide. Tali commemorazioni sostanziano a buon diritto il riconoscimento della rilevanza civile della figura del cronista caduto per mano mafiosa. Tuttavia potrebbero non essere sufficienti a proporne l'esempio virtuoso alle nuove generazioni.

Considerato che le istituzioni scolastiche svolgono una funzione fondamentale di educazione ai principi della coscienza civile, e che tale trasmissione avviene anche in forma simbolica, intitolare una scuola a Mario Francese costituisce senza dubbio un elemento forte di didattica dei valori.

Ciò, poichè al radicamento dei concetti di legalità e senso dello Stato non è sufficiente l'enunciazione del rifiuto della mafia, bensì occorre una continua e costante azione culturale che, stimolando l'informazione intorno figure esemplari, formi al rispetto dei doveri etici e morali distintivi di una società civile.

Per queste ragioni

i giornalisti siracusani dell'Associazione Siciliana della Stampa propongono l'intitolazione di un plesso scolastico al giornalista siracusano Mario Francese, ucciso per mano della mafia nell'adempimento del proprio diritto-dovere di informare liberamente e senza condizionamenti diversi dall'etica e dalla propria coscienza civile, nonchè di ospitare a Siracusa la mostra commemorativa organizzata dalla Fondazione Francese  già allestita in altre città.

  

DOCUMENTO DI INDIRIZZO SINDACALE

L’assemblea provinciale dell’Associazione Siciliana della Stampa, sezione di Siracusa, manifestando preoccupazione per l’attuale clima di grande tensione che coinvolge le istituzioni che rischia di compromettere la piena libertà di stampa, invita la segreteria ad elaborare le proprie strategie sindacali territoriali secondo le esigenze che si individuano nella seguente analisi.

La questione occupazionale sta assumendo i caratteri di una emergenza non solo sindacale, ma anche sociale. I giornalisti della provincia di Siracusa sono per la maggior parte o disoccupati, o con redditi notevolmente inadeguati. Tale precarietà lavorativa ed economica pregiudica fortemente la qualità ed indipendenza dell'attività giornalistica, che resta così esposta a condizionamenti incompatibili con le necessità della collettività ad usufruire di una corretta informazione. Il problema deve essere affrontato con la massima urgenza, facendo uno screening della situazione all'interno di ogni organo di informazione, cercando di individuare le discrasie ed elaborando le eventuali soluzioni attraverso il coinvolgimento dei colleghi operanti all'interno delle realtà redazionali, in stretta collaborazione con gli organismi regionali del sindacato, dell’Ordine dei giornalisti e dell’Inpgi.

Televisioni private

E’ un comparto in piena deregulation, dove a soggetti non iscritti all’Ordine, e quindi legalmente sprovvisti dei requisiti minimi di professionalità, vengono assegnati compiti di responsabilità che comprendono anche posizioni subordinate di colleghi giornalisti. E’ necessario quindi individuare queste zone grigie dell'informazione locale, riportando nell’ambito della legalità situazioni che da anni ormai prosperano in quel limbo di indeterminatezza causato dall’assenza del rispetto delle regole. E’ utile, in questo senso, individuare, caso per caso, i carichi di lavoro per comprendere poi come vengono garantiti. L'azione della segreteria provinciale dovrebbe essere concretizzata prima possibile, per evitare il ripetersi di un caso emblematico come quello di Videomediterraneo; la quale, dopo aver smantellato la redazione siracusana, continua ad occupare il mercato pubblicitario e dell’informazione pur non avendo un riferimento professionale locale. 

Radio Private

Le radio private, a Siracusa, occupano uno spazio significativo nel campo dell’informazione senza però offrire un corrispondente carico occupazionale. Al contrario, non iscritti all’Ordine esercitano, nelle ore di massimo ascolto, ruoli che possono confondersi con l'attività prettamente giornalistica, creando confusione nell’opinione pubblica sull’identità della categoria. La segreteria deve trovare percorsi condivisi di regolarizzazione, salvaguardando i posti di lavoro e, nel contempo, affrontare le criticità con la collaborazione dei direttori responsabili. Inoltre si registra, ormai cronicamente, il fenomeno dei direttori fantasma: cioè, iscritti all’Ordine che si limitano a firmare la testata senza esercitare un adeguato controllo professionale sui contenuti dei programmi di informazione.

Carta stampata

Per le redazioni dei quotidiani locali si deve lavorare per raggiungere il miglior trattamento contrattuale possibile per quei colleghi che, attualmente pagati a pezzo, hanno un ruolo fondamentale nel contribuire a realizzare le pagine dei giornali. L'assemblea, quindi, sollecita il direttivo provinciale a coinvolgere la segreteria regionale nella soluzione di questo annoso problema. Un attento screening non deve mancare nemmeno per la free press, dove la libertà di espressione travalica talvolta nell'informazione selvaggia, utilizzando la “irresponsabilità” professionale degli aspiranti pubblicisti per campagne stampa condotte al di fuori delle regole etiche e deontologiche.

Web

Tranne qualche eccezione di testate regolarmente registrate ed in grado di fornire un prodotto giornalistico professionale, la maggior parte dell'informazione on line assume le caratteristiche di una vera e propria giungla. L'editoria fai-da-te sul web presenta rischi devastanti per la categoria sia sotto il profilo strettamente sindacale, che professionale. Raramente la grafica on line rende evidente l'assenza di registrazione, portando il lettore a confondere il contenuto giornalistico soggetto a un controllo professionale, dall'informazione frutto della più libera interpretazione da parte del “giornalista” improvvisato. Anzi, l'assenza di un “filtro” di responsabilità professionale, paradossalmente, rende  quest'ultima più accattivante; col risultato che un articolo redatto con tutte le cautele imposte dalla deontologia professionale appare meno “coraggioso”, se non addirittura “accomodante”, rispetto ad un pettegolezzo da bar postato su un sito web. Il successo “drogato” di questi siti  sottrae risorse pubblicitarie all'editoria “regolare”, che a questo punto viene disincentivata a investire in un prodotto professionale. La segreteria deve vigilare con attenzione, intervenendo con le pubbliche istituzioni nei casi in cui esse alimentino direttamente questo fenomeno degenerativo attraverso inserzioni o sponsorizzazioni, segnalando all'Ordine tutti gli abusi evidenti della professione giornalistica.  

Uffici stampa

La deregulation devasta anche questo settore che, nel passato, con molto ottimismo ed ingenuità, veniva indicato come un potenziale sbocco occupazionale della categoria in Sicilia. Nonostante le direttive dell’assessorato regionale agli Enti Locali, moltissimi Comuni continuano a far svolgere il ruolo di addetto stampa a propri funzionari non iscritti all’Ordine, scavalcando l’obbligo di bandire regolari concorsi.
Laddove l'avvio delle procedure concorsuali comporti tempi troppo lunghi rispetto alle urgenti necessità occupazionali, occorre che la segreteria solleciti almeno il conferimento a giornalisti locali disoccupati dell'incarico di portavoce.
Anche per gli uffici stampa occasionali si registra un sistematico attacco ai giornalisti locali, i quali vengono discriminati a favore di colleghi operanti in realtà politiche ed editoriali più forti, nonostante gli eventi si realizzino nel territorio dove, esperendo la loro attività giornalistica, possono offrire un contenuto professionale più aderente alle necessità. Peraltro, si ha la sensazione che si cerchi soltanto la copertura giornalistica, incaricando colleghi già occupati che possano garantire la pubblicazione del testo, togliendo così spazio ai disoccupati.

Siracusa, dicembre 2010/gennaio 2011

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