«No al taglio unilaterale dei compensi». La Federazione nazionale della Stampa italiana denuncia quanto sta accadendo all'agenzia Agi, «che in questi giorni – spiega il sindacato – ha comunicato, in spregio a regole di corrette relazioni professionali e umane, a decine di suoi collaboratori la riduzione secca della retribuzione che già ora non garantisce un reddito dignitoso. Giornalisti pagati a cottimo, alcuni dei quali in regime di monocommittenza e che quindi si ritrovano dall'oggi al domani in condizioni di fortissimo disagio. Le tariffe, in media, sono passate da 15 a 10 euro lordi a pezzo».
La Fnsi si schiera «al fianco dei colleghi, fornendo tutto il supporto anche per organizzare forme di protesta collettiva» e invita l'azienda «a ritirare questa iniziativa brutale nel metodo e nella sostanza. Si tratta di lottare contro il precariato e contro lo sfruttamento dilagante in tutto il settore dell'editoria. L'equo compenso – conclude la Federazione della Stampa – deve diventare una battaglia condivisa per garantire condizioni di lavoro dignitose a garanzia della qualità e della libertà dell'informazione».