«Esprimiamo la vicinanza e la solidarietà della Federazione nazionale della Stampa italiana alla collega Monica Andolfatto, cronista del Gazzettino, segretaria del Sindacato Giornalisti Veneto, finita per ben due volte, come si apprende dopo gli ultimi arresti, nel mirino della criminalità organizzata che si era infiltrata in regione». Lo affermano, in una nota, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Fnsi.
Nel 2008 la prima ipotesi di una intimidazione alla giornalista, 'rea' di aver scritto di alcuni episodi malavitosi verificatisi nel Sandonatese. In quella occasione l'ordine del boss fu di sparare dei colpi di pistola contro la cronista per spaventarla. Piano che saltò per l'arresto di chi doveva eseguirlo. E quando, un paio di anni dopo, Andolfatto tornò a parlare dei 'casalesi di Eraclea' provocò di nuovo la reazione del clan.
«Ringraziamo le forze dell'ordine e la magistratura per il grande lavoro svolto sul territorio che ha consentito di assicurare alla giustizia chi, per non essere disturbato nella sua attività criminale, voleva mettere a tacere la collega. E chiediamo alle autorità di garantire a lei e a tutti i cronisti della regione di poter svolgere in sicurezza il loro lavoro. A Monica Andolfatto diciamo che non abbiamo alcun dubbio che continuerà a onorare con la solita determinazione e passione il suo dovere di informare i cittadini», concludono Lorusso e Giulietti.
Il segretario della Fnsi, il prossimo 4 marzo, sarà in Veneto per partecipare al direttivo del sindacato regionale. Sarà anche l'occasione per ribadire ad Andolfatto e ai colleghi veneti la vicinanza di tutta la categoria.
La solidarietà del Sindacato Giornalisti del Trentino Alto Adige
«Esprimiamo la vicinanza e la solidarietà del Sindacato Giornalisti del Trentino Alto Adige della alla collega Monica Andolfatto, cronista del Gazzettino, segretaria del Sindacato Giornalisti Veneto, finita per ben due volte, come si apprende dopo gli ultimi arresti, nel mirino della criminalità organizzata che si era infiltrata in regione». Lo afferma, in una nota, Rocco Cerone, segretario del Sindacato Giornalisti del Trentino Alto Adige.
Verna (Cnog): «Vicinanza e solidarietà a Monica Andolfatto»
«Ancora una volta da indagini giudiziarie emergono gravi minacce nei confronti di giornalisti che lavorano a testa alta. A Monica Andolfatto esprimiamo la piena vicinanza e solidarietà. Cronista del Gazzettino e segretaria del Sindacato Giornalisti Veneto, la collega è finita per ben due volte, come si apprende dopo gli ultimi arresti, nel mirino della criminalità organizzata che si era infiltrata nella regione e di cui la cronista si era occupata». Lo afferma il presidente dell'Ordine dei Giornalisti Carlo
Verna.
La solidarietà dell'Unci alla segretaria regionale del Sindacato giornalisti del Veneto
L'Unione nazionale cronisti italiani esprime solidarietà alla collega Monica Andolfatto, segretario regionale del Sindacato giornalisti del Veneto e cronista del 'Gazzettino' di Venezia, al centro di minacce ad opera della criminalità organizzata. Dall'ultima operazione della Dda di Venezia che ha smantellato una organizzazione camorrista operante in Veneto sono emersi due episodi preoccupanti: Monica Andolfatto già nel 2008 era nel mirino dei criminali. Nel primo caso avrebbero dovuto esplodere contro di lei dei colpi di pistola e l'attentato fallì per l'arresto di chi, materialmente, avrebbe dovuto eseguire l'agguato. Nel 2011, invece, una serie di inchieste della collega suscitò la reazione di alcuni esponenti dei clan camorristi infiltrati in Veneto.
«Siamo vicini a Monica Andolfatto – hanno dichiarato Alessandro Galimberti e Leone Zingales, presidente e vicepresidente nazionali dell'Unci – di cui conosciamo la puntualità e la precisione con le quali confeziona i servizi e le inchieste. Una collega coraggiosa che non si tira mai indietro di fronte alle difficoltà. Ne abbiamo apprezzato le capacità 'operative' e organizzative in seno al ruolo che ricopre nel sindacato in occasione della scorsa edizione della Giornata della Memoria. Ringraziamo forze dell'ordine e magistratura per avere acceso i riflettori sul Veneto dove le mafie sono riuscite, purtroppo, ad infiltrarsi e a prosperare. L'Unci non indietreggia di un solo millimetro sul fronte dei colleghi minacciati».