Dopo l'esposto presentato da Fnsi e Ordine dei giornalisti, con il supporto legale dell'avvocato Giulio Vasaturo, anche la procura di Roma apre un fascicolo sul caso di giornalisti e attivisti spiati con lo spyware Graphite creato dalla società israeliana Paragon Solutions.
L'ipotesi di reato è intercettazioni abusive, previste dall'articolo 617 quater del codice penale: chiunque fraudolentemente intercetta comunicazioni relative a un sistema informatico o telematico o intercorrenti tra più sistemi, ovvero le impedisce o le interrompe, è punito con la reclusione da un anno e sei mesi a cinque anni.
Il fascicolo è al momento contro ignoti. L'iniziativa di piazzale Clodio - anticipata da alcuni quotidiani sabato 8 marzo 2025 - segue quelle delle procure di Napoli, Bologna e Palermo, destinatarie di altre denunce da parte di alcune delle presunte vittime dello spionaggio, fra cui il direttore di Fanpage Francesco Cancellato, il capomissione e l'armatore della Ong Mediterranea saving humans Luca Casarini e Beppe Caccia, il cappellano di bordo don Mattia Ferrari.
Proprio Casarini e Caccia sono già stati sentiti dagli inquirenti a Palermo e Napoli come persone informate dei fatti. Sui cellulari dei due sono in corso analisi da parte degli esperti della polizia postale per verificare le intrusioni denunciate. E gli inquirenti potrebbero presto ampliare il campo delle indagini con rogatorie internazionali, per acquisire informazioni da parte di Paragon Solutions, azienda fondata in Israele e dal dicembre 2024 nelle mani di un fondo americano che vende il suo software a 'zero click' Graphite soltanto a entità governative.
I pm potrebbero inoltre chiedere informazioni a Meta, che ha notificato ai 'target' l'attività di spionaggio che avevano subito; così come al laboratorio di 'The Citizen Lab' dell'università di Toronto, cui si è rivolta Mediterranea, su consiglio della stessa Meta, per fare accertamenti sui dispositivi infettati.