Il 24 febbraio, alle ore 15, nella sede della Federazione nazionale della stampa italiana, a Roma, si terrà la conferenza sul "caso Sudan", sulle implicazioni legate ai flussi migratori da quelle aree, candidate a essere partner Ue per il migration compact, sulla repressione della libertà di stampa e le perquisizioni ai danni dei cristiani nel Paese e negli altri stati africani della regione.
La conferenza è divisa in due parti: la prima è dedicata all'analisi della situazione in Sudan, il classico caso di "crisi dimenticata" su cui gran parte dell'opinione pubblica è disinformata nonostante la considerevole rilevanza geopolitica di questo Paese per l'Italia e l'Europa.
Spazio anche alla vicenda di 40 sudanesi rimpatriati forzatamente in Sudan nonostante fossero stati segnalati da Italians for Darfur, organizzazione che ogni anno presenta il rapporto sulle crisi nel Paese e che sostiene le comunità di rifugiati in Italia, come potenziali richiedenti asilo.
Nella seconda parte si discuterà di limitazioni della libertà di stampa. «Mai come nell'ultimo anno - anticipano gli organizzatori - i giornalisti di Sudan e Sud Sudan sono stati vittime di repressione continua della libertà di informazione e di uccisioni».
Interverranno il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, e il componente della giunta esecutiva, Paolo Butturini; Jafar Alsabati, giornalista, rifugiato politico minacciato di morte e sfuggito ai servizi segreti; Antonella Napoli, giornalista, presidente di Italians for Darfur e autrice del libro "Il mio nome è Meriam"; Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia; Chiara Lamberti, portavoce dell'Alleanza evangelica italiana.
La conferenza sarà anche occasione per la proiezione del docufilm "The heart of Nuba", che testimonia il nuovo genocidio in atto in Sudan documentato attraverso il racconto del dottor Tom Catena, unico medico dell'ospedale Mother Marcy, punto di riferimento per un milione di persone.
L'appuntamento, accreditato dall'Ordine dei giornalisti del Lazio, dà diritto a 3 crediti validi ai fini della formazione professionale continua. Iscrizioni tramite la piattaforma Sigef.