«Ribadiamo al governo la richiesta di una moratoria del taglio dei contributi, perché se di sostegno all'editoria si deve discutere al tavolo degli Stati generali dell'editoria, dobbiamo partire dalla presa d'atto che il taglio è già avvenuto. Chiediamo inoltre all'esecutivo di avviare una profonda riflessione sulla salvaguardia di tanti posti di lavoro». È quanto ha ribadito a Trieste, nell'assemblea annuale di Assostampa Fvg, il segretario generale della Fnsi Raffaele Lorusso. Il taglio all'editoria, ha rimarcato, «non è soltanto una perdita di risorse e posti di lavoro ma rappresenta l'inizio della riduzione degli spazi di libertà, di tutte le minoranze, delle voci delle comunità di lingua straniera» di questo Paese.
Nel mirino del governo «ci sono i giornalisti ma anche la democrazia. Quando si vuole colpire l'informazione professionale e ridurre le occasioni per i cittadini per informarsi correttamente si sta puntando a una forma di gestione del consenso che deve avvenire attraverso altre piattaforme». Purtroppo, ha aggiunto Lorusso, «il modo in cui vengono gestite alcune piattaforme digitali deve portare a riflettere sui rischi che corre la democrazia».
L'obiettivo è quello arrivare ad avere «cittadini meno informati» per «giungere a un pensiero unico. Noi oggi siamo chiamati a reagire a tutto questo». Se da novembre a oggi «il presidente Mattarella è intervenuto ben otto volte sull'importanza della libertà di stampa e di opinione, evidentemente un pericolo c'è».
Da parte del governo «esiste una assoluta avversione a qualsiasi forma di dissenso e pensiero critico». Ultimo attacco, in ordine cronologico, secondo il segretario della Fnsi, «le parole del sottosegretario Vito Crimi», che in un recente post sul suo profilo Facebook aveva parlato «di propaganda politica» e non «di informazione» da parte dei giornali del Gruppo Gedi, in particolare da parte di Repubblica e L'Espresso. «Tentare di mettere all'indice l'Espresso e Repubblica – ha detto Lorusso – solo perché hanno una linea che non piace a lui, e si permettono di dissentire dall'azione di governo, rappresenta un altro tentativo di mettere un bavaglio all'informazione».
«Qualcuno pensa di istaurare in Italia una sorta di pensiero unico e tutto questo contrasta con la Costituzione e deve essere contrastato, non soltanto dal sindacato, ma anche dai cittadini e da tutti coloro che pensano che la democrazia sia libera circolazione delle idee e delle opinioni e confronto di opinioni di segno opposto», ha concluso Lorusso.
L'assemblea Assostampa Fvg ha approvato all'unanimità i bilanci consuntivo e preventivo, ancora una volta in buon attivo. Il presidente dell'Assostampa Fvg, Carlo Muscatello, ha sottolineato che sono state mantenute e incrementate le iniziative di solidarietà nei confronti dei colleghi in condizioni di difficoltà, nonostante il calo delle entrate. Muscatello ha inoltre fatto un quadro della situazione regionale, che sconta difficoltà analoghe a quelle nazionali, ma sente come propria soprattutto la battaglia per la difesa dei contributi all'editoria debole e in particolare ai giornali delle minoranze linguistiche.
Sono intervenuti fra gli altri all'assemblea – che è stata anche tappa regionale della campagna avviata dalla Fnsi 'No tagli no bavagli' – il presidente dell'Ordine regionale Cristiano Degano, la coordinatrice regionale di Articolo 21 Fabiana Martini, la segretaria del Sindacato veneto Monica Andolfatto, la senatrice Tatjana Rojc e il vicepresidente del consiglio regionale Francesco Russo.